Rubrica a cura degli studenti di Fashion Design dell’Ateneo ISGMD di Lecco
1953, Parigi, un atelier, l’incontro tra due giovani ambiziosi, ignari del segno indelebile che lasceranno nel mondo della moda e del cinema. Stiamo parlando di Audrey Hepburn e Hubert De Givenchy. Lei, pantaloni capri, cappello di paglia da gondoliere con la scritta “Venezia”, t-shirt a righe, silhouette a la garçon e un’eleganza senza tempo. Lui, stilista agli esordi della sua carriera convinto di trovarsi di fronte la famosissima Katherine Hepburn.
Il destino, invece, decide di portare alla sua porta un’attrice che è ancora alle prime armi, Audrey, reduce dal ruolo della principessa Anna in Vacanze Romane. Givenchy rimane ammagliato dallo stile e dal fascino particolare della ragazza e da qui ha inizio una collaborazione professionale longeva, che ben presto si trasforma in un’amicizia che li terrà legati per il resto delle loro vite.
Il couturier fa della Hepburn la sua musa, la quale dà vita ai suoi abiti nei numerosi film in cui appare, diventando un’icona della moda oltre che dello spettacolo. I personaggi che l’attrice interpreta nel corso della sua carriera sono rimasti impressi nelle menti dei cinefili più appassionati e non, ma non sarebbe lo stesso senza quel suo stile unico passato alla storia.
Fifth Avenue deserta, la vetrina di Tiffany, un croissant, un caffè e lei, la bella e spregiudicata Holly Golightly, con i suoi grandi occhiali scuri e un tubino in raso nero che ha ispirato milioni di donne. Chi, oggi, non ne ha uno nel suo armadio? E come dimenticare il principesco abito bianco in organza con ricami floreali indossato in Sabrina, commedia romantica ambientata a Parigi, la città dove ogni cosa è possibile, che ha fatto sognare le ragazze di tutto il mondo.
Sulle note della musica, a passi di danza con Fred Astaire in Cenerentola a Parigi (Funny Face), ci ritroviamo catapultati nella mondanità più assoluta. Quale vestito può rappresentare al meglio questo ambiente se non quello rosso con il foulard in seta dello stessa nuance, sfoggiato mentre scende la scalinata del Louvre? La risposta è semplice, nessuno.
Il modo migliore per affrontare le cose è indossare la mise giusta e Audrey lo fa sempre, anche quando avviene l’agghiacciante omicidio del marito in Sciarada, dove tra i vari soprabiti eleganti spicca il cappellino leopardato abbinato a un cappotto rosso fuoco o, forse, sarebbe meglio dire sangue.
L’ampio copricapo ornato da un enorme fiocco e l’abito in pizzo bianco, anche quest’ultimo cosparso di fiocchi, funge da macchina del tempo che, grazie alla sua silhouette, permette a Eliza Doolittle di trasportarci nella Belle Époque sulle note del musical My Fair Lady.
La Hepburn fa ogni cosa con stile, così come rubare la Venere di Cellini, indossando un impeccabile outfit total white con tanto di occhiali ovali per mascherare il volto in Come rubare un milione di dollari e vivere felici. I delicati completi color pastello e i cappelli di paglia a tesa larga in Insieme a Parigi, l’abito nero anni ‘50 con teletta nera in Arianna sono solo altre delle infinite creazioni di Givenchy che hanno reso i personaggi interpretati dall’attrice immortali.
Linda Muffatti
2^ Fashion Design