“1992-2022. La guerra in casa”:
con il Consorzio Villa Greppi una rassegna a trent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo. Ospiti di primo piano e la mostra “Shooting in Sarajevo”

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MONTICELLO BRIANZA – Dagli storici Marcello Flores e Simone Attilio Bellezza alle giornaliste Azra Nuhefendić e Marina Lalović, dall’autrice, attrice e documentarista Roberta Biagiarelli ai fotografi Luigi Ottani e Mario Boccia, passando per le studiose Martina Napolitano e Giustina Selvelli. E poi, ad accompagnare gli incontri con ospiti di primo piano, la mostra Shooting in Sarajevo, che dopo essere stata allestita lungo il tristemente celebre “Viale dei cecchini” di Sarajevo ora arriva a Villa Greppi di Monticello Brianza. Più di due settimane di eventi in occasione dei trent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo: una rassegna promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, ideata e organizzata dal consulente storico Daniele Frisco e in programma nell’Antico Granaio della Villa dal 2 al 19 giugno 2022.

Stiamo parlando di 1992-2022. La guerra in casa, l’iniziativa che intende non solo approfondire, di appuntamento in appuntamento, un aspetto delle guerre jugoslave degli anni Novanta, ma anche rintracciarvi gli elementi utili a comprendere meglio anche ciò che sta accadendo nell’Europa contemporanea, con una nuova guerra scoppiata nel cuore del continente.

«Il titolo di questo nuovo approfondimento storico – spiega il direttore scientifico Daniele Frisco – è particolarmente evocativo e cita un libro fondamentale come La guerra in casa di Luca Rastello. Parliamo della guerra in casa, perché colpisce i civili, le loro abitazioni, la quotidianità; perché allora come oggi scoppia nella nostra casa comune europea; perché uccide, devasta e cancella la città; perché entra nella nostra vita attraverso i media e gli sguardi e le storie di uomini e donne costretti alla fuga. A distanza di trent’anni esatti dall’inizio, il 5 aprile del 1992, del lungo assedio di Sarajevo, proponiamo un percorso che sarà accompagnato, per tutta la sua durata, dalla mostra fotografica Shooting in Sarajevo, lo scorso aprile allestita proprio nella capitale della Bosnia Erzegovina, e che potrà contare su ospiti di primo piano come Marcello Flores, Azra Nuhefendić e Mario Boccia, oltre che su tre appuntamenti musicali con direzione artistica, questi ultimi, di Marco Cazzaniga».

La mostra

Shooting in Sarajevo – Luigi Ottani

Innanzitutto, come anticipato, la mostra “Shooting in Sarajevo”, allestita al primo piano del Granaio di Villa Greppi: un’esposizione che è l’evento da cui prende il via il percorso di approfondimento, visitabile dal 2 al 19 giugno il sabato e la domenica dalle 15.30 alle 18.30 e in occasione di tutti gli appuntamenti della rassegna (a partire da un’ora prima dell’orario dell’evento). A cura dell’attrice e documentarista Roberta Biagiarelli e del fotografo Luigi Ottani, questo progetto è nato nella primavera del 2015, quando Ottani e Biagiarelli sono tornati negli stessi luoghi da cui i cecchini hanno tenuto sotto assedio Sarajevo e i suoi abitanti per 1.425 giorni tra il 1992 e il 1995. Da lì, da quelle stesse postazioni, hanno scattato le fotografie oggi in mostra: «gli appartamenti di Grbavica, l’Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti – spiegano – il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere. Sono stati giorni di attese, di passaggi di uomini, donne e bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fermare il momento». A inaugurare ufficialmente la mostra sarà l’evento in programma per le 17 di giovedì 2 giugno, quando i due curatori presenteranno il progetto e l’omonimo libro: un volume in cui le foto-polaroid sono accompagnate dai testi dei sarajevesi come Azra Nuhefendić e Jovan Divjak, del giornalista e scrittore Gigi Riva, cittadino onorario di Sarajevo, della stessa Biagiarelli, dello storico Carlo Saletti e del fotoreporter Mario Boccia.

Gli incontri

Dopo la presentazione e la visita all’esposizione, la giornata del 2 giugno prosegue con un concerto aperitivo in programma per le 18.30 nel giardino all’italiana e in compagnia del trio Lautarea (composto da Carmelo Siciliano, Armando Illario e Sergio Pugnalin): liuti, saz, bouzouki, fisarmonica e percussioni guidano attraverso un itinerario per orientarsi nella ricchezza e varietà delle espressioni musicali balcaniche.

Ci si dà appuntamento lunedì 6 giugno alle 21, invece, per la conferenza introduttiva a cura del direttore scientifico Frisco e dal titolo “Gli ultimi giorni dell’umanità”: un incontro che ripercorrerà la complessa storia jugoslava e bosniaca, tra politica, cultura e mito e approfondirà alcuni eventi che hanno cambiato la storia europea e che oggi, a distanza di trent’anni, sembrano ripresentarsi.

Ospite sicuramente di prestigio, poi, quello atteso per il giorno successivo alle 21: si tratta dello storico Marcello Flores, già docente di Storia contemporanea e Storia comparata all’Università di Siena, dove ha diretto il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies. E proprio del significato del termine genocidio si parlerà nel corso della serata: un’occasione per approfondire quanto raccolto nel suo ultimo libro – Il genocidio, appunto – e provare a capire la specificità di questa parola, anche in relazione al suo frequente utilizzo oggi.

Azra Nuhefendić e Daniele Frisco ad “Agorà del Mediterraneo” 2019, foto @ Simone Sapia

Ci si addentra nell’atmosfera della Sarajevo degli anni Ottanta e nella vita nei mesi che hanno preceduto la guerra e l’assedio giovedì 9 giugno, quando sempre alle 21 è in programma l’incontro con la giornalista bosniaca Azra Nuhefendić. Dopo aver scritto per il noto quotidiano Oslobodjenje di Sarajevo, negli anni Ottanta si è trasferita a Belgrado, dove ha lavorato per la radio e la TV e dove si trovava al momento dello scoppio della guerra (qui una nostra passata intervista).

Musica, poi, la serata di sabato 11, quando alle 21 tocca alla Fanfara balcanica FAN FATH AL (con Luca Grazioli, Giacomo Bertazzoni, Simone Cocina, Arturo Monico, Alberto Introini, Emanuele Cossu e Stefano Aresi): «metallo vibrante, ritmi infuocati e scomposti, melodie dense di passione che raccontano – spiegano gli organizzatori – storie di amore e morte. Un’immersione nei suoni e nelle armonie in un viaggio verso luoghi opposti, ma vicini, lontani e interiori».

Altro ospite attesissimo Mario Boccia, uno dei fotografi che meglio di tutti hanno documentato dall’interno gli anni dell’assedio: domenica 12 alle 17 sarà a Villa Greppi per raccontare quegli anni, a partire da alcune delle sue celebri fotografie.

Si parla dei Balcani di oggi, invece, venerdì 17 giugno alle 21, quando è in programma la presentazione del volume “Capire i Balcani Occidentali. Dagli accordi di Dayton ai giorni nostri” in compagnia della curatrice, docente di lingua russa e traduzione all’Università di Trieste, traduttrice e giornalista Martina Napolitano e della coautrice e ricercatrice presso il Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Giustina Selvelli, mentre l’Ucraina è al centro dell’appuntamento di sabato 18 alle 17. Atteso, infatti, il ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II Simone Attilio Bellezza, autore de “Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa”.  Un libro uscito a inizio anno e in cui lo storico anticipava i rischi di un’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e aiuta a capire le dinamiche che hanno portato all’escalation del conflitto.

Giornata conclusiva, infine, quella di domenica 19 giugno: alle 17 tocca all’incontro con Marina Lalović, giornalista e autrice del libro “La cicala di Belgrado”. Nata a Belgrado, dal 2000 Marina Lalović vive in Italia e attualmente è parte della redazione esteri di Rainews24, oltre a collaborare con Radio Rai 3. In questo libro ripercorre, tra ricordi e attualità, i quartieri della sua città. Una riscoperta, anche per lei, di quei luoghi lasciati poco prima della caduta del regime di Milošević. A seguire, dalle 18.30, musica con il concerto Balkan Express (con Armando Illario, Giulia Taccagni, Massimo Latronico, Carmelo Colajanni e Andrea Quaglia): dal nome del celebre treno che collegava Vienna a Istanbul, un viaggio da occidente a oriente attraverso musiche balcaniche.

INFORMAZIONI – Tutti gli incontri sono a ingresso libero e si terranno negli spazi di Villa Greppi, via Monte Grappa 21 – Monticello Brianza. A questo link è possibile sfogliare il programma della rassegna: https://ita.calameo.com/read/001106508906dec50e629

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