LECCO – Gaetano Orazio in mostra a Lecco con un percorso che racconta momenti della sua carriera artistica. Si tratta di Altritudini. Io sono la gente, un’esposizione di dipinti firmati dal pittore brianzolo d’adozione e allestita presso il bar Barcaiolo di Pescarenico, a Lecco. La mostra permette quindi di compiere un viaggio lungo la carriera dell’artista, attraverso l’esposizione di 31 opere risalenti ai suoi vari periodi pittorici. Un’occasione, questa, non solo per ammirare i lavori di Orazio, ma anche per vederlo all’opera: il pittore sarà infatti presente durante la serata di inaugurazione per realizzare dal vivo alcuni dipinti, fissata per lunedì 8 dicembre alle 18.
Promosso in collaborazione con il Coe (Centro Orientamento Educativo), l’importante evento verrà sfruttato anche per aprire un momento di riflessione su una tematica molto spesso dimenticata, ossia quella del diritto alla vista. «Il diritto alla vista – spiegano infatti dal Coe – è un diritto fondamentale per l’essere umano. Molte persone considerano il dono della vista come dato per scontato. Nessuno – proseguono – dà il giusto valore alla vista come colui che l’ha persa o non l’ha mai avuta e per milioni di persone nel mondo rimane un lusso totalmente inaccessibile».
L’ARTISTA – Nato ad Angri (SA) nel 1954, Gaetano Orazio si trasferisce a Brugherio con la famiglia e vi risiede fino alla fine degli anni Ottanta. Realtà, quella del comune brianteo, che lo influenzerà durante il suo percorso artistico. Gli esordi di Orazio risalgono ai primi anni Ottanta e si concentrano su di un lavoro che ha come perno la riflessione sui luoghi della natura e della memoria, elementi che si uniscono in opere che si ispirano a un realismo espressionista. La sua attività espositiva inizierà solamente nel 1992, anno della sua prima personale, e nonostante le numerose mostre successive, il pittore non si lascerà mai coinvolgere dalle logiche del mercato dell’arte.
La produzione dagli anni Novanta trae invece ispirazione diretta dalla natura e in particolare da quella di un torrente che scorre accanto all’abbazia di S. Pietro al Monte presso Civate, fonte di ispirazione per numerosi cicli pittorici. Tra le sue opere spiccano Come la neve sui pomodori (2005), Passeggeri della terra (2010) e le più recenti Altritudine (2011), H2o e sapone (2011), Primo fiore (2012), Pecora nera ed Ex voto (2013). Da segnalare, infine, lo speciale del 2004 a lui dedicato della trasmissione Passepartout di Phillippe Daverio. Attualmente Gaetano Orazio risiede a Cremella, in provincia di Lecco.