Il film del mese: Chi è senza colpa di Michael R. Roskam.

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L’ex criminale Bob Saginowski e suo cugino Marv gestiscono un bar a Brooklyn, crocevia del riciclaggio di denaro da parte della mafia cecena. Una rapina finita male e il ritrovamento di un cucciolo di pitbull faranno finire i due al centro di un pericoloso intrigo. Si tratta di “Chi è senza colpa”, pellicola del regista belga Michael R. Roskam.

THE DROPLECCO – La profonda complessità dell’arte cinematografica riesce a insinuarsi spesso tra generi e sottotrame, maturando riflessioni sulla reale natura dell’essere umano. Tra i film recenti che riescono a cogliere maggiormente questo aspetto c’è Chi è senza colpa, titolo originale The Drop, seconda pellicola diretta in carriera dal promettente regista belga Michael R. Roskam, candidato all’Oscar al miglior film straniero nel 2012 con Bullhead.

Roskam ha presentato la pellicola al Toronto International Film Festival, prima che venisse proiettata anche in Italia, durante l’ultima edizione del Torino Film Festival. Basato sul racconto breve Animal Rescue del maestro del thriller Dennis Lehane (Mystic River, Shutter Island), che ne ha poi adattato la sceneggiatura e scritto un romanzo, Chi è senza colpa continua per certi versi l’opera iniziata dal regista di Sint-Truiden con il suo primo lavoro, ormai quattro anni fa. Il filo conduttore che unisce entrambe le opere è lo sguardo profondo sui personaggi, le loro contraddizioni e le loro maschere.

chi è senza colpa5Cimentatosi nei lavori più disparati prima di diventare uno scrittore di successo, Lehane ricorda spesso che il suo unico rimpianto è quello di non aver mai lavorato come barista. Il personaggio principale del suo racconto, Bob Saginowski, è proprio un barman che vorrebbe condurre una vita tranquilla e nell’ombra, senza particolari pretese. Roskam, come in Bullhead, cerca di andare oltre le apparenze, presentandoci dei personaggi che si riveleranno essere ben altro, mostrandoci così quanto ambigua sia la nostra esistenza, in un vortice di simulacri alle volte inevitabile.

THE DROPL’ambientazione viene spostata da Boston, dove Lehane abita e dove ha ambientato la maggior parte delle sue opere, in una Brooklyn fredda, metallica, asettica e underground, dove il pub di Bob e Cugino Marv, all’epoca temuti criminali locali, ora è teatro occulto della malavita cecena.

Come in Bullhead erano i tori, anche in Chi è senza colpa è un animale l’ago della bilancia, perno attorno al quale girano alcune svolte fondamentali nella storia personale dei personaggi, più che nella trama. Il ritrovamento di un cucciolo di pitbull in un cassonetto permette infatti a Bob di fare la conoscenza della bella Nadia, e di dimostrare a sé stesso di poter condurre un’esistenza nel giusto, pur vivendo in un contesto sociale inetto e privo di moralità. A mettergli i bastoni tra le ruote sarà, però, il disturbato Eric Deeds, ex fidanzato di Nadia, già sospettato d’omicidio.

Tutt’altro soggetto, invece, il Cugino Marv: nonostante l’aria bonaria è in realtà un personaggio spietato come ai tempi d’oro, ma ora anche rancoroso e determinato a riprendersi ciò che fino a dieci anni prima gli apparteneva di diritto. Prima che tutto cambiasse a Brooklyn. Ecco perché un thriller che spazia nel noir in stile anni Ottanta come il film di Roskam, e che sostanzialmente non presenta alcun tipo d’innovazione, è capace di stupire, come se ci parlasse con un linguaggio diverso rispetto a molti film di genere.

chi è senza colpa2Tom Hardy conferma di essere uno dei migliori talenti del cinema britannico in un ruolo molto diverso da quelli a cui ci ha abituato finora, perché Bob è all’apparenza mite, stralunato e tollerante, mentre il nerboruto e compianto James Gandolfini con quest’ultima e drammatica interpretazione ci regala un personaggio in declino, mai domo ma sopraffatto, ossessionato da quel potere che ormai da tempo gli è stato negato. Da tenere d’occhio anche il bravissimo Matthias Schonaerts, già protagonista del primo film di Roskam, qui nelle vesti di un delinquente affetto da turbe psichiche. Nessuno, all’interno di questo film è quello che sembra e questo lo si evince nello snodo centrale del film, che si dipana durante la sera del Super Bowl, quando i boss ceceni decidono che il bar di Bob e Marv farà da Drop, ossia sarà la cassaforte, sotto il bancone, di tutti i soldi riciclati nei locali della zona. E forse proprio in questa serata molte maschere verranno svelate e rivelate.

Il film di Roskam è un’escalation ponderata di tensione e suspense, dove la pericolosità si percepisce dagli sguardi più che in dialoghi che spesso raccontano il contrario di ciò che vediamo. Attraverso le grandi interpretazioni di un cast scelto alla perfezione riflettiamo sui peccati commessi, sul perdono e sulla consapevolezza di noi stessi, e di quello che siamo. Bob è convinto di essere diverso dagli altri, da quelli fuori, dai malavitosi, così come Marv è certo di essere migliore di quella mafia che lo ha spodestato.

THE DROPChi è senza colpa racconta i cupi anfratti di una New York marcia, fatta di rapine, racket, polizia omertosa e inerme, chiese che chiudono da un giorno all’altro, e delinquenza sovrana, all’interno di una quotidianità paradossalmente normale. Ma, soprattutto, porta a una riflessione intima, attraverso i canoni sempre affascinanti del thriller e del noir metropolitano, sulle maschere, sulle bugie e sui peccati. Le maschere che portiamo, inconsapevoli e non, evitabili o meno. Le bugie e gli imbrogli di cui spesso non sappiamo fare a meno e i peccati senza apparente perdono. Le ambigue sfumature della vita si insinuano tra i buoni e i cattivi. Come nel bar di Bob Saginowski e del Cugino Marv. E alla fine non è più così chiaro cosa sia giusto e cosa sbagliato.

«Perché confessarsi?, in fondo un giorno ti presenterai a Dio e questi ti dirà “Non c’è posto per te!”».

Davide Sica

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Davide Sica