ARCHIVIO – La città di Berlino e il tema del doppio. Allo SpazioD foto e sculture di Rüdiger Waser

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LECCO – Continua fino al 31 ottobre allo SpazioD di Pescarenico (Lecco) la mostra del fotografo e artista Rüdiger Waser. L’esposizione, inaugurata sabato 18 ottobre, è dedicata alla memoria dell’artista lecchese Achille Zoccola, grande amico di Waser, e vede in mostra 25 fotografie della città di Berlino e una serie di insolite sculture realizzate con materiale di riciclo (quest’ultime si potranno ammirare a partire da domenica 26).

Autosave-File vom d-lab2/3 der AgfaPhoto GmbHDoppio Click è quindi il titolo dell’evento artistico che vuole da un lato sottolineare la particolare tecnica di realizzazione delle fotografie in mostra. Si tratta, infatti, di immagini realizzate attraverso la doppia esposizione e che sovrapposte l’una all’altra riescono a creare atmosfere oniriche che vanno oltre la rappresentazione del reale. Dall’altro lato la mostra vuole far emergere l’elemento del doppio, che calza pennello sia con la personalità artistica e umana dell’artista, sia con la tematica scelta: la città di Berlino. Waser è infatti da sempre in continua ricerca sperimentale e artistica fra la Germania e l’Italia, paesi che lo portano ad avere una duplice ispirazione artistico-culturale. Per quanto riguarda invece Berlino, è sicuramente la città europea che ha avuto nella duplicità, per buona parte del Novecento, il suo elemento centrale, derivato da quella divisione Est Ovest che ha saputo superare con rapidità, riuscendo a diventare una delle capitali più affascinanti e creative d’Europa. Ed è proprio questa sensazione di continuo divenire, vera essenza della metropoli, che le fotografie esposte cercano di comunicare.

Autosave-File vom d-lab2/3 der AgfaPhoto GmbHNon solo una mostra fotografica, però. A partire da domenica 26 ottobre l’artista italo-tedesco sarà protagonista, infatti, anche di un nuovo evento, sempre legato al concetto di “doppio”. Una riflessione, questa, che sarà incentrata sul potenziale di oggetti di uso quotidiano (anche di scarto), che attraverso il recupero artistico riprendono vita. Fondamentale Zeitgeist, opera ispirata dal tempo buttato via e realizzata attraverso il riutilizzo di alcuni materiali di riciclo che vanno da una radio a un pendolo, passando per interruttori e lampadine. Accanto a questa ci saranno anche altre sculture realizzate con legni raccolti in riva al lago, che intendono rappresentare animaletti preistorici, ispirati ai cambiamenti climatici e alla conseguente modifica dello stile di vita. Domenica 26 pomeriggio sarà anche l’occasione per ascoltare lo stesso Rüdiger Waser, chiamato a raccontare e a spiegare le opere esposte.

L’ARTISTA – Cresce professionalmente come fotoreporter nella Berlino degli anni ’70, è solo dopo il trasferimento in Italia del 1980 che Waser trova l’ispirazione necessaria alla sua produzione artistica. Con l’avvento negli anni ’90 delle nuove tecnologie digitali applicate alla fotografia, l’artista cerca in tutti i modi di difendere l’autenticità della tecnica fotografica tradizionale contro l’abuso delle immagini virtuali. Gli anni ’90 sono anche quelli nei quali Waser partecipa a numerose esposizioni, personali e collettive, in Italia Germania e in Svizzera, e riceve riconoscimenti come Premio Perini nel 1993. È del 1998, poi, il suo primo volume, edito dalla casa editrice tedesca Herder. Una raccolta intitolata Amore – un’espressione di luce e arricchita dalle poesie di Khalil Gibran. Infine l’ultimo decennio, caratterizzato dall’aumentare delle recensioni positive alle sue realizzazioni, anche da parte di autori specializzati e conosciuti a livello internazionale.

INFORMAZIONI TECNICHE

Fino a venerdì 31 ottobre, Spazio D (via Corti, Lecco)

Orari: da lunedì a sabato dalle 16 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19

L’esposizione delle sculture avverrà domenica 26 ottobre a partire dalle 10. L’artista Rüdiger Waser sarà presente in galleria alle 15 per una dimostrazione pratico-teorica.

L’ingresso è libero.

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L'autore di questo articolo

Daniele Frisco

È il flâneur numero uno, ideatore e cofondatore del giornale. Seduto ai tavolini di un qualche bar parigino, lo immaginiamo immerso nei suoi amati libri, che colleziona senza sosta e che non sa più dove mettere. Appassionato di Storia e, in particolare, di Storia culturale, è un inarrestabile studente (!): tutto è per lui materia da conoscere e approfondire. Laurea? Quale se non Storia del mondo contemporaneo?! Tesi? Un malloppo sul multiculturalismo di Sarajevo nella letteratura, che gli è valso la lode. Travolto da un vortice di lavori – giornalista, insegnante di Storia, consulente storico e istruttore del Basket Lecco – tra una corsa di qua e una di là ama perdersi nel folk-rock americano, nei film di Martin Scorsese e di Woody Allen, nella letteratura mitteleuropea e, da perfetto flâneur, nelle strade della cara e vecchia Europa. Per contattarlo: daniele.frisco@ilflaneur.com