ARCHIVIO – “Manzoni nel cuore”: a Palazzo delle Paure di Lecco riapre la mostra dedicata al grande scrittore e al suo legame con la città

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LECCO – Ci sono i personaggi e le vicende del celebre romanzo manzoniano, qui raccontati attraverso le opere pittoriche e grafiche di artisti quali Gaetano Previati e Giacomo Mantegazza. C’è il paesaggio lecchese, in particolare di luoghi come Acquate o Pescarenico, con una selezione di opere di pittori come Giuseppe Canella, Carlo Pizzi, Filippo Carcano, Giuseppe Molteni, Andrea Gastaldi, Carlo Bossoli. E ci sono i ritratti, con i volti di familiari e amici dello scrittore, e i documenti e gli oggetti storici, come il pianoforte usato da Errico Petrella per comporre l’opera lirica I Promessi Sposi (su libretto di Antonio Ghislanzoni), andata in scena sul palco del Teatro della Società nel 1869. Dopo la pausa forzata per il Covid-19, giovedì 4 giugno 2020 riparte Manzoni nel cuore, la mostra allestita fino al 30 agosto a Palazzo delle Paure e pensata per raccontare il grande scrittore ottocentesco e il suo rapporto con la città di Lecco.

L’esposizione è voluta e promossa dall’Associazione Bovara di Lecco in occasione del 40° di fondazione e attività della rivista Archivi di Lecco e della Provincia e può contare sulla collaborazione di Comune di Lecco – Sistema Museale Urbano Lecchese, Centro Nazionale Studi Manzoniani Casa Manzoni di Milano e Leggermente.

Una mostra che, come anticipato, propone testimonianze artistiche e documentarie sulla figura e sull’opera di Alessandro Manzoni: un materiale in gran parte inedito e mai esposto prima in pubblico, conservato in collezioni private di Lecco e del territorio. Un percorso tra ritratti di familiari e amici di Manzoni – mai usciti dalle case in cui sono conservati – ma anche opere sul tema manzoniano e documenti, come ad esempio due lettere autografe, di cui una ritrovata solo di recente.

Triplice, come sottolinea l’assessore alla Cultura di Lecco Simona Piazza, l’obiettivo di questa iniziativa: certamente, come detto, far conoscere al pubblico le opere dei collezionisti privati non ordinariamente fruibili; ma anche integrare con questo materiale la collezione manzoniana esposta a Villa Manzoni e «promuovere, collateralmente alla mostra, studi e riflessioni con la collaborazione di tante altre organizzazioni del territorio, tra le quali il FAI, per un approfondimento del tema manzoniano».

Ma quello che, già dal titolo, si presume essere nodo cruciale della mostra è il rapporto tra lo scrittore milanese e la città di Lecco. «Dopo il suo distacco da Lecco nel 1818, conseguente alla vendita della villa e della proprietà del Caleotto, Manzoni portò sempre nel cuore questi luoghi, che rievocò con parole commosse – sottolinea infatti Pietro Dettamanti, presidente dell’Associazione Bovara – nelle pagine iniziali e nello struggente brano dell’Addio monti. Rimane qualcosa di non ben chiarito nelle ragioni di questo distacco e nel successivo rifiuto del Manzoni di rivedere i luoghi che avevano così profondamente stimolato la sua ispirazione letteraria. Lecco, dal canto suo, vivrà un sentimento controverso nei confronti di uno scrittore che le assicurerà un’ampia fama letteraria in Italia e all’estero e dello stesso romanzo, poi divenuto – conclude – parte integrante della sua identità».

INFORMAZIONI – Fino al 30 agosto 2020 |Palazzo delle Paure, Lecco. Orari: giovedì, sabato e domenica 14.30-18.30, venerdì 10-13. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria sul sito www.museilecco.org. È necessario munirsi di mascherina e guanti, assicurarsi di igienizzare le mani con il gel disponibile all’ingresso, seguire il percorso indicato nelle sale del museo e mantenere la distanza di sicurezza di un metro e mezzo rispetto agli altri visitatori. All’entrata verrà misurata la temperatura corporea, dai 37,5° in su l’accesso non è consentito.

 

 

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