BARZIO – Un giallo ambientato nell’Italia del 1944 e un interessante saggio sull’importanza del vino nel mondo classico. Questi gli appuntamenti di agosto alla biblioteca di Barzio, organizzati in collaborazione con la libreria Parole nel Tempo di Lecco e che porteranno a Palazzo Manzoni il direttore d’orchestra e scrittore Lorenzo Della Fonte e la docente di Diritto greco presso l’Università di Milano Laura Pepe, rispettivamente autori de Il codice Debussy e di Gli eroi bevono vino.
Si parte sabato 10 agosto alle 21 con la presentazione dell’ultimo romanzo di Lorenzo Della Fonte, un giallo in grado di raccontare la storia del grande alpinista Ettore Castiglioni, che durante la guerra h aiutato ebrei e perseguitati politici a scappare in Svizzera. Protagonista un capitano dei Carabinieri che, partendo dalle indagini sull’omicidio di una giovane domestica ebrea, si trova a ripercorrere gli ultimi luoghi visitati dall’alpinista: dal rifugio al confine con la Svizzera al Teatro alla Scala distrutto dai bombardamenti, fino alla Valtellina, dove Castiglioni trovò la morte in circostanze drammatiche. Numerosi i misteri da decifrare in un romanzo ricco di colpi di scena e su cui aleggia la musica di Debussy, che rappresenta una sorta di codice segreto da decifrare per arrivare alla soluzione del caso e non solo.
Si passa all’appuntamento di lunedì 19 agosto alle 21 (sempre a Palazzo Manzoni), quando protagonista sarà un libro che riflette sull’importanza, sul ruolo sociale e sull’utilizzo del vino nel mondo greco e romano: Gli eroi bevono vino della docente dell’Università di Milano Laura Pepe. Un saggio, questo, che racconta dell’utilizzo della bevanda nei simposi così come dei miti, delle concezioni filosofiche, dei codici di comportamento e dei riti religiosi legati al vino, fino ad arrivare alle interdizioni e ai divieti di consumo riservati alle donne.
«Con il vino – si legge nella presentazione del libro – gli eroi di Omero pregano, danno ospitalità e siglano accordi; nella Grecia classica il vino è l’imprescindibile fulcro attorno al quale ruota il simposio, quella bevuta collettiva in cui si rafforzano i vincoli d’amicizia, si intrecciano discorsi, si corteggiano ragazzi e cortigiane; nelle città greche e poi a Roma la prima coppa di vino è l’emblema di un vero e proprio rito di passaggio verso l’età adulta. Senza contare che il vino è il dono di un dio. Bisogna saperlo bere: mescolarlo con acqua, condividerlo con gli altri, centellinarlo e mai tracannarlo, consapevoli che è lo strumento con cui misurare di volta in volta la propria capacità di controllo». Un libro che, usando come fil rouge una delle bevande più ricche di storia e di simbolismo, vuole anche fornire una visione originale di quella che è la cultura di cui siamo figli.