ONLINE – La scrittura come modo per ricostruire il proprio passato familiare, indagare complessi eventi del secolo scorso, riempire buchi di memoria e riuscire, una volta colmate le amnesie, ad andare oltre. Le vicende dei nonni istriani e della famiglia di Silvia Dai Pra’ riprendono forma in un romanzo autobiografico: un libro dal titolo Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria, edito da Laterza e protagonista dell’evento promosso dal Consorzio Villa Greppi in occasione del Giorno del Ricordo.
In programma online (sul sito www.villagreppi.it, sulla Pagina Facebook e sul canale YouTube dell’ente brianzolo) per venerdì 12 febbraio alle 21, l’appuntamento è organizzato in occasione della ricorrenza che, ogni anno il 10 febbraio, ricorda – come recita la legge n. 92 del 20 marzo 2004 – la tragedia degli italiani delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
In dialogo con il consulente storico del Consorzio Villa Greppi Daniele Frisco, l’autrice partirà proprio dal suo volume per raccontare un viaggio nella memoria da lei intrapreso: dopo aver scoperto, in modo quasi casuale, le origini istriane della famiglia, Silvia parte, infatti, alla volta di Santa Domenica di Albona, località situata sul lato orientale della penisola croata e di cui è originaria la sua famiglia. Un percorso che la porterà a scoprire la verità «su un segreto – anticipano dal Consorzio – che ha sempre gravato sulla protagonista e autrice: perché il bisnonno Romeo Martini, nato Martincich, sia morto nella foiba di Vines e perché la nonna, i suoi fratelli e sua madre abbiano lasciato la loro casa una mattina di novembre del 1943».
Un libro, Senza salutare nessuno, che è il risultato di un’indagine durata due anni, tra archivi andati distrutti, lettere strappate, vecchie fotografie, e che non solo riporta alla luce le vicende della famiglia protagonista, ma affronta anche il tema delle conseguenze, per generazioni, della violenza subita.
«Celebriamo – commenta la Presidente del Consorzio Marta Comi – il Giorno del Ricordo, in ossequio alla legge 92 del 30 marzo 2004, che chiede a tutte le istituzioni di adoperarsi per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Come Consorzio Villa Greppi ogni anno proponiamo approfondimenti per ricordare queste tragiche vicende e rimarcare la ferma condanna ad ogni forma di violenza e di discriminazione tra gli uomini. Il rispetto, l’accoglienza e il confronto costruttivo devono sempre essere alla base dei rapporti tra i popoli e tra le culture».
«L’appuntamento che abbiamo organizzato quest’anno – aggiunge il consulente storico Frisco – intende dare spazio a una vicenda personale che, però, può aiutare a comprendere parte di una questione complessa, quella del confine orientale. Partendo dalla storia di una famiglia proveremo a capire quanto i drammatici eventi al centro dell’incontro siano da leggere – conclude – in una prospettiva ampia e di lungo periodo».