ARCHIVIO – Il filosofo Massimo Cacciari e il suo “Elogio del diritto”: allo Spazio Teatro Invito la presentazione del libro, curata dalla Libreria Parole Nel Tempo

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LECCO – Dike, la Giustizia, sarà costretta, alla fine del suo destino, a coincidere con Nomos, il diritto posto dalla volontà umana? A partire da un saggio del filosofo tedesco Werner Jaeger, Massimo Cacciari e Natalino Irti firmano una riflessione in libreria per La Nave di Teseo con il titolo Elogio del diritto: un volume che sarà presentato mercoledì 29 gennaio 2020 alle 17.30, allo Spazio Teatro Invito di Lecco. Organizzato dalla Libreria Parole nel Tempo con la collaborazione del teatro di via Ugo Foscolo, l’evento vedrà la presenza dello stesso Cacciari e sarà moderato dal prof. Franco Minonzio.

Un ritorno in città, quindi, per uno tra i più apprezzati intellettuali italiani contemporanei, volto conosciuto anche dal grande pubblico per la sua carriera politica e per le numerose partecipazioni a dibattiti televisivi nelle vesti di opinionista politico. Nel volume che sarà presentato, Cacciari e Irti ripartono da Jaeger: è all’indomani della seconda guerra mondiale che il filologo e classicista tedesco si interroga su come l’Occidente possa ritrovare un equilibrio fra giustizia e norma, fra ideale e contingenza, fra una nuova dea Dike, la Giustizia, e l’artificiale Nomos, la Legge. Due concetti che si completano vicendevolmente e che necessitano di un punto di equilibrio: un nodo fondamentale per il diritto ripreso oggi, a oltre settant’anni dalla prima pubblicazione del celebre saggio e considerata la sua straordinaria attualità, dai due autori, che qui ragionano su una giustizia che deve tradursi nella concretezza di misure effettive e su una legge che non può reggersi esclusivamente su un’imperatività priva di passioni.

«Una riflessione sulla giustizia e sul diritto – come spiegano dalla Libreria lecchese – che non parte, come le innumerevoli pseudo-riflessioni da talk shaw con finalità precostituite, da episodi sconcertanti, o perfino scandalosi, della cronaca giudiziaria del nostro paese, ma rimette al centro il concetto di giustizia, che non può ignorare la sfera dei fatti, del potere e delle leggi di volta in volta determinate, ma che non può identificarsi interamente con essa. Un libro che sotto la superficie mitologico-classica parla all’oggi, e parla di noi».

L’ingresso è libero.

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