LECCO – Le storie di diversi affiliati dello Stato islamico scorrono di pagina in pagina, rivelano il punto di vista di chi, per motivi diversi, accoglie il messaggio del Califfato e ne diviene un valido ingranaggio. Nel suo libro – Dawla. La storia dello stato islamico raccontata dai suoi disertori – Gabriele Del Grande raccoglie le vicende di coloro che ha incontrato durante un lungo viaggio partito dal Kurdistan iracheno e conclusosi nell’aprile del 2017 con la sua carcerazione in Turchia. Un giornalista, regista e blogger che abbiamo avuto modo di conoscere grazie al documentario Io sto con la sposa (di cui è stato ideatore e co-regista) e, ovviamente, in occasione della settimana di arresto per mano turca, che ha portato a una campagna di mobilitazione in Italia. Una personalità che molto ha da raccontare e che lunedì 28 maggio alle 20.45 sarà allo Spazio Teatro Invito di Lecco per presentare il volume edito da Mondadori. Un appuntamento, questo, che chiude il ciclo SConfinamenti di Les Cultures per il progetto Scultura e che vede la collaborazione del Comitato Noi Tutti Migranti, del Comitato lecchese per la pace e la cooperazione tra i popoli, del Centro Promozione alla Legalità e della Libreria Volante.
La serata sarà quindi un’opportunità per sconfinare ancora una volta e addentrarsi in un racconto che ha preso il via nel 2005 «nei sotterranei del carcere di massima sicurezza di Saydnaya, in Siria, e che – si legge nella presentazione del volume – passa per la rivoluzione fallita del 2011, la guerra per procura contro al-Asad, il ritorno del Califfato e gli attentati che hanno sconvolto l’Europa». Un libro che narra storie forti e punti di vista opposti sulla guerra e sul mondo in generale e che dà forma a una variegata galleria di personaggi incontrati dallo stesso Del Grande. C’è, ad esempio, un manifestante siriano che, spinto da un’autentica sete di giustizia, prende le armi e che dinanzi alla corruzione dell’Esercito Libero preferisce arruolarsi per lo Stato islamico, divenendone un agente segreto. C’è un hacker giordano appassionato di esoterismo e giunto in Siria seguendo le profezie sulla fine del mondo ma poi finito nel braccio dei condannati a morte in una prigione segreta del Dawla. C’è, ancora, un avventuriero iracheno che per i servizi segreti dell’Isis pianifica gli attentati in Europa.
Storie fatte di colpi di scena, di scelte, di rabbia. Storie reali.
L’ingresso è libero.