LECCO – Una lingua per secoli relegata alla liturgia e parlata solo da qualche intellettuale, a distanza di secoli divenuta idioma ufficiale di uno stato-nazione contemporaneo. Stiamo parlando dell’ebraico, al centro del volume La lingua che visse due volte. Fascino e avventure dell’ebraico scritto dalla docente di Lingua e letteratura ebraica dell’Università degli Studi di Milano Anna Linda Callow e protagonista della presentazione in programma per lunedì 24 giugno alle 18, alla Libreria Parole nel Tempo di Lecco. Un viaggio, come si intuisce dal titolo, alla scoperta del più antico idioma del mondo, che è stato utilizzato in maniera praticamente identica nei millenni e che ha influenzato il lessico di numerose lingue europee.
Una storia unica e non lineare, quella dell’ebraico: per secoli praticamente abbandonato a eccezione dell’ambito religioso, nella diaspora si è ibridato, mescolato con altri idiomi europei, dando vita a nuove lingue libere e meticce come lo yiddish o il ladino. E ancora la sua rinascita nella seconda parte dell’Ottocento, grazie soprattutto ai cambiamenti politici e ideologici di fine secolo e all’opera del leggendario filologo Eliezer Ben Yehuda, e la sua consacrazione, nel secondo dopoguerra, come lingua ufficiale dello Stato d’Israele.
Un libro, quello di Callow, che ricostruisce «questa epopea – si legge nella presentazione – con la conoscenza della studiosa e il gusto dell’esploratrice: ci inizia alla lettura di un alfabeto affascinante e misterioso, ci fa scoprire vicende epiche come quella di Eliezer Ben Yehuda, che compilò un monumentale dizionario e allevò il primo bambino ebraicofono dalla nascita dopo secoli, ci conduce per mano attraverso splendide pagine di letteratura, e ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio immergendoci in una cultura in cui tutti noi affondiamo le radici».