“Cinebox”:
“Detroit″ di Kathryn Bigelow. Racconto di un massacro, senza retorica

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detroit locandinaTITOLO: DETROIT

Regia: Kathryn Bigelow

Cast: John Boyega, Will Poulter, Algee Smith, Jacob Latimore, Jason Mitchell.

Genere: drammatico, storico, thriller, poliziesco

Nazione: USA

Anno: 2017

Durata: 143 min.

Formato: colore

Sceneggiatura: Mark Boal

Produzione: Kathryn Bigelow, Mark Boal, Matthew Budman, Megan Ellison, Colin Wilson, Greg Shapiro, Annapurna Pictures, First Light Production, Metro-Goldwyn-Mayer

Distribuzione (ITA): Eagle Pictures

detroitRECENSIONE – Una delle pagine più cupe della storia recente statunitense viene portata sul grande schermo da quella che a tutti gli effetti si conferma la regista più affermata del panorama hollywoodiano. Kathryn Bigelow, premiata con due Oscar nel 2010 per The Hurt Locker, a distanza di cinque anni dall’efficace racconto dello scenario che vide l’uccisione di Osama Bin Laden in Zero Dark Thirty si occupa di un altro avvenimento, questa volta confinato all’interno di una delle città più complicate del Nordamerica. Si tratta di Detroit, simbolo di un decadentismo statunitense che in parte prosegue tuttora, città segnata da uno dei più alti tassi di criminalità degli States e insieme centro nevralgico per la nascita artistica di molti musicisti nel corso dei decenni. Una metropoli dai due volti, che nell’estate del 1967 fu teatro di una feroce guerriglia urbana: dopo l’intervento della polizia in un bar sprovvisto di licenza, presero il via dei tafferugli che proseguirono ininterrottamente per quattro giorni, dal 23 al 27 luglio, causando l’incredibile bilancio di 43 morti, oltre duemila edifici distrutti e migliaia di arresti.

UDP_01999.ARWA cinquant’anni da quell’incredibile massacro, Kathryn Bigelow racconta con dovizia e maestria ciò che accadde in quei giorni, concentrandosi in particolare sull’Algiers Motel, nel quale vennero uccisi tre afroamericani e gravemente ferite altre nove persone dalla furia della polizia. Una storia durissima e che purtroppo si ricollega, almeno in parte, a certe situazioni che ancora oggi vedono negativamente protagoniste alcune zone degli USA.

Detroit è un film in crescendo, al quale Bigelow riesce a risparmiare (quasi) sempre le derive retoriche di cui spesso sono vittime pellicole di questa tipologia. L’escalation di violenza e orrore tiene incollato lo sguardo dello spettatore allo schermo e mantiene vivo per tutto l’arco del film quel clima di tensione e angoscia che difficilmente potrà lasciare indifferenti. Sorprendente l’interpretazione di John Boyega, al suo primo vero ruolo in un film dal livello drammatico elevato e in grado di trasmettere perfettamente il terrore di quegli attimi. Stupisce, infine, l’efficacia con la quale Kathryn Bigelow tiene a bada il sensazionalismo classico da film mainstream per lasciare che sia la narrazione a raccontare quella che è a tutti gli effetti una riflessione sul cinema, per l’ennesima volta cantore della cruda e brutale realtà.

VOTO: 4/5

Davide Sica

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L'autore di questo articolo

Davide Sica