ARCHIVIO – “Nodo alla gola” di Hitchcock: mercoledì l’analisi con il critico Pezzotta

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LECCO – È la pellicola di Alfred Hitchcock che più di ogni altra viene ricordata per il suo virtuosismo tecnico: lunghi piani sequenza di dieci minuti ciascuno, talvolta uniti l’uno all’altro in modo che lo stacco risulti impercettibile. E poi l’introduzione del colore, altra novità per l’opera hitchcockiana. Nodo alla gola, titolo originale Rope, è il prossimo film del maestro del brivido cui il monografico del corso Capire la storia del cinema dedica un’intera serata.

nodo alla golaUn approfondimento in programma per mercoledì 14 gennaio e che questa volta vedrà la presenza di un relatore d’eccezione: il critico cinematografico e docente Alberto Pezzotta, atteso come sempre al centro polifunzionale di via dell’Eremo a partire dalle 21. Sarà lui, collaboratore de Il Mereghetti. Dizionario dei film nonché autore di saggi quali Tutto il cinema di Hong Kong, Martin Scorsese. Taxi Driver, Ridere civilmente. Il cinema di Luigi Zampa o La critica cinematografica, a svelare ai presenti tutti i segreti e le tecniche di un film diretto e prodotto dallo stesso regista sul finire degli anni Quaranta.

Un lavoro che, come anticipato, viene ricordato soprattutto per quell’esperimento registico che ha visto Hitchcock riprendere e, forse, estremizzare, la tecnica brillantemente utilizzata da Orson Welles in Quarto Potere: quel piano sequenza che, come affermeranno successivamente gli esponenti della Nouvelle Vague francese, supera il costruito e impercettibile découpage classico a favore di una più realistica e coinvolgente ripresa senza interruzioni. Una macchina da presa che si muove liberamente nello spazio, segue i personaggi, genera suspense: «non è un virtuosismo fine a se stesso – precisa il Morandini, Dizionario dei film – Hitchcock vuole trasformare gli spettatori, illudendoli, in coprotagonisti».

nodo alla gola1La vicenda raccontata, poi, prende spunto da un fatto di cronaca: il delitto Leopold-Loeb del maggio del ’24. Hitchcock narra, infatti, di due giovani ricchi e omosessuali, che senza un motivo chiaro decidono di strangolare un amico e di nasconderne il corpo in una cassapanca, organizzando in seguito un party con i parenti della vittima. Lì, in mezzo tra gli invitati, la cassapanca…

L’ingresso alla serata è gratuito.

 

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L'autore di questo articolo

Valentina Sala

È la “flâneuse” che non smette mai di flaneggiare (?): in continuo vagabondaggio tra luoghi (certo) e soprattutto nuovi progetti da realizzare, dirige il giornale in modo non proprio autoritario (!). Ideatrice e cofondatrice de Il Flâneur, non si accontenta di un solo lavoro. Giornalista, ufficio stampa culturale, insegnante di Comunicazione, indossa l’uno o l’altro cappello a seconda delle situazioni. Laureata in Editoria con il massimo dei voti, ama approfondire il rapporto tra città e letterati (sua, infatti, la tesi sulla Parigi di Émile Zola e la Vienna di Joseph Roth), i romanzi che raccontano un’epoca, i film di François Truffaut, le grandi città e, naturalmente, il viaggio flaneggiante, specie se a zonzo per le strade d’Europa. Per contattarla: valentina.sala@ilflaneur.com