Ventinove i festival storici italiani esclusi dal finanziamento
L’ultima luna d’estate, festival di teatro popolare di ricerca ideato da Teatro Invito e organizzato insieme al Consorzio Brianteo Villa Greppi, è stato escluso insieme ad altri 28 festival storici italiani dal finanziamento del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo. È notizia di questi giorni, infatti, la decisione presa dalla Commissione artistica del MIC (Ministero Italiano Cultura) di abbassare i punteggi di qualità attribuiti in passato a numerose iniziative che hanno potuto beneficiare di questo importante contributo ministeriale: una scelta che ha di fatto consentito di escludere festival attivi da anni, sostenuti negli scorsi trienni. Tra questi, come detto, la manifestazione che da 28 anni, sul finire dell’estate, porta importanti nomi del teatro italiano nelle ville, nei parchi e nelle cascine della Brianza, unico sul territorio ad aver beneficiato fino allo scorso anno di questo fondamentale e prestigioso finanziamento.
«La Commissione artistica del MIC – spiegano, infatti, da Teatro Invito – ha emesso i suoi giudizi sulle richieste di finanziamento per il triennio 2025-2027. La decisione è stata quella di abbassare il punteggio di qualità artistica de L’ultima luna d’estate da 16,6 a 8,1 punti (quindi sotto ai 10 necessari), perdipiù in presenza di un programma bello e corposo, forse il migliore delle dieci edizioni precedenti in cui era stato sempre ammesso ai finanziamenti. Così facendo ha di fatto escluso il Festival dalla possibilità di essere finanziato per i prossimi tre anni».
Una decisione che avrà un peso notevole sui bilanci del festival, che, come aggiungono sempre gli organizzatori, a due mesi dalla sua realizzazione deve fare i conti con il 30% del budget in meno: «una mazzata – spiegano –che rischia di abbattere un Festival che ha resistito, nei decenni, a ostacoli di ogni genere: avvicendamenti di amministratori locali, la scomparsa dei finanziamenti provinciali, la latitanza di quelli regionali, il Covid».
Una situazione preoccupante per tanti festival italiani, che in questi giorni si stanno domandando quali siano stati i criteri alla base delle valutazioni fatte. «Sembra – continuano ancora da Teatro Invito – che non sia stata fatta nessuna analisi né sulla storicità, né sull’impatto sul territorio, né sull’impatto occupazionale che tale scelta scellerata comporta. Un metodo che ha toccato il nostro come molti altri prestigiosi festival organizzati dai colleghi in tutta Italia».
Oggi, alla luce di quanto accaduto, i promotori hanno già avuto la solidarietà di numerosi artisti italiani, che negli anni hanno preso parte al festival e che ne riconoscono il valore: da César Brie a Marco Baliani, da Laura Curino a Giuseppe Cederna, da Andrea Pennacchi ad Arianna Scommegna (qui l’elenco). Una richiesta di sostegno che ora estendono alla società civile: «ci appelliamo agli spettatori, agli amministratori, ai colleghi, agli artisti, ai cittadini tutti perché si mobilitino in difesa del teatro e dell’Ultima luna d’estate: un presidio culturale del nostro territorio da 28 anni».