LECCO – Una bambina bendata giunge in piazza Garibaldi. La benda cade ed ecco davanti a lei una serie di persone. Ci sono i giovanissimi Romeo e Giulietta. E poi, accanto, la nutrice, Frate Lorenzo, Mercuzio, Tebaldo e altri personaggi che paiono usciti dal testo. A più di una decina di anni dall’ultima edizione del Corteo Manzoniano, il Teatro Tascabile di Bergamo torna a Lecco e lo fa in occasione del festival Lecco città dei Promessi Sposi, variegato cartellone di appuntamenti dedicati a Manzoni e al suo più celebre romanzo, in programma tra il mese di ottobre e novembre.
Torna a Lecco, quindi, il TTB, questa volta per mettere in scena non il romanzo manzoniano, bensì uno spettacolo – Amor mai non s`addorme. Storie di Montecchi e Capuleti – che condurrà con la mente nella Verona di Romeo e Giulietta. L’appuntamento è per sabato 15 ottobre alle 20.30, in piazza Garibaldi: un luogo che grazie agli attori dell’Accademia delle forme sceniche, storicamente esperti nell’uso delle diverse tecniche di teatro in spazi aperti, diverrà almeno per una sera la Verona di fine Cinquecento/inizio Seicento.
Spettacolo di strada, Amor mai non s`addorme ha registrato un grande successo di pubblico grazie a una messa in scena originale, vivace, che va alla radice della tragedia Shakespeariana di Romeo e Giulietta. Duelli di spada sui trampoli, scene su palchi mobili che, se si pensa al Corteo manzoniano, paiono cifra stilistica della compagnia, fuochi d’artificio e abile impiego di luci: tutti elementi, questi, che rendono spettacolare una pièce in cui i piani paiono confondersi, i personaggi indefinibili. Pallidi come fantasmi, «insanguinati – si legge nella presentazione dello spettacolo – come i protagonisti dell’ultimo atto di una tragedia, pronti a ripetere ossessivamente la loro battuta-chiave, a mostrare le proprie ferite. Ma anche vivi, ignari e trepidi e comici come personaggi all’inizio di una nuova storia». Fantasmi e insieme esseri umani, scheletri e giovani innamorati.
E tra di loro la bambina, che si nasconde, spia e, infine, sarà parte della storia, vi finirà dentro. «Perché – concludono dal Ttb – col passar dei secoli Giulietta e Romeo si è trasformato, e ora non è solo poesia, è una storia viva, una memoria che ci accomuna. Una storia di erotismo e violenza, di giovani assassini, mandati a morire d’una morte inutile. Una fiaba del nostro tempo».