ARCHIVIO – “Altra Europa”: al circolo La Ferriera il film sul dramma dei rifugiati

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locandina altra europaLECCO – Una serata per comprendere più a fondo chi sono le persone a bordo dei barconi in arrivo dal sud del Mediterraneo, da dove provengono e cosa trovano coloro che riescono a raggiungere le coste italiane. Si intitola Terra di transito o trappola per rifugiati? Profughi in Italia: il paradosso dell’emergenza continua e a promuoverla è il Comitato noi tutti migranti di Lecco, che lunedì 7 luglio alle 21 presso il Circolo Arci La Ferriera (via Don Invernizzi 20) proporrà la proiezione del film Altra Europa.

La pellicola, diretta da Rossella Schillaci, racconta le vicende durate un anno di 300 rifugiati somali e sudanesi che occupano una vecchia clinica abbandonata in uno storico quartiere operaio di Torino. Giunti in Italia dopo mille difficoltà e alla ricerca di una vita migliore, questi rifugiati si trovano a dover affrontare una condizione di vita come “sospesa”, in attesa di una soluzione che, però, non arriva.

altra europa2Tre personaggi guideranno gli spettatori, quindi, attraverso un racconto che rivela da vicino, con sguardo intimo e partecipe, il loro punto di vista sull’Italia e sull’Europa. Una storia collettiva fatta di sogni e delusioni, con il costante desiderio di fuggire da questi Stati che si dimostrano incapaci di accogliere e nella continua ricerca di un’altra Europa, dove poter avere una vita dignitosa.

Il film della Schillaci sarà preceduto dalla proiezione del documentario-intervista Ego Etiam Advenus, realizzato nel 2011 dalla regista lecchese Ilaria Pezone su idea di Valentina Gaddi. Al centro del documentario un gruppo di ragazzi fuggiti dalla guerra civile libica e arrivati in Italia tra la primavera e l’estate del 2011, ospiti presso la struttura “Forte di Fuentes” di Colico.

Per info: https://www.facebook.com/events/484135155052303/?fref=ts

 

 

 

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L'autore di questo articolo

Valentina Sala

È la “flâneuse” che non smette mai di flaneggiare (?): in continuo vagabondaggio tra luoghi (certo) e soprattutto nuovi progetti da realizzare, dirige il giornale in modo non proprio autoritario (!). Ideatrice e cofondatrice de Il Flâneur, non si accontenta di un solo lavoro. Giornalista, ufficio stampa culturale, insegnante di Comunicazione, indossa l’uno o l’altro cappello a seconda delle situazioni. Laureata in Editoria con il massimo dei voti, ama approfondire il rapporto tra città e letterati (sua, infatti, la tesi sulla Parigi di Émile Zola e la Vienna di Joseph Roth), i romanzi che raccontano un’epoca, i film di François Truffaut, le grandi città e, naturalmente, il viaggio flaneggiante, specie se a zonzo per le strade d’Europa. Per contattarla: valentina.sala@ilflaneur.com