ARCHIVIO – Al “Festival Nazionale di Teatro – Città di Merate” l’ultimo spettacolo in gara: “La Signorina Papillon” della Compagnia Stabile del Leonardo

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MERATE – È la storia della dolce solitaria Rose Papillon, giovane donna uscita dalla penna di Stefano Benni e protagonista di uno spettacolo a metà tra sogno e incubo, tra realtà e fantasia. Si chiude così, con La Signorina Papillon, la competizione del Festival Nazionale di Teatro – Città di Merate: quarto spettacolo in gara, questa produzione della Compagnia Stabile del Leonardo di Treviso porta sul palco dell’Auditorium del Comune di Merate una vicenda che si fa metafora di un mondo cinico. In programma per domenica 18 novembre alle 17.30, la pièce è diretta da Daniela Piccolo ed è, come detto, l’ultimo tassello dell’edizione 2018 della rassegna organizzata dalla compagnia Ronzinante e che sta portando sul palco meratese alcune delle più importanti realtà del teatro amatoriale italiano. Un festival che terminerà a tutti gli effetti il primo di dicembre con lo spettacolo fuori concorso Un giardino di aranci fatto in casa di Neil Simon, messo in scena da Ronzinante, ma che, come detto, con l’appuntamento di domenica 18 chiude la rosa delle pièce in gara.

Ph. @ Lukas Nicola Björn Cendron

Opera teatrale scritta da Stefano Benni, La Signorina Papillon racconta la vita di Rose, giovane sognatrice che vive in compagnia di un pappagallo impagliato e che si è costruita un suo mondo personale: un giardino con rose, magnolie, insetti e farfalle. Una tranquillità, la sua, che sarà interrotta dall’arrivo di alcuni personaggi, che creeranno scompiglio nel tranquillo universo della fanciulla, trascinandola via con loro. Si tratta di Armand, sergente di una loggia massonica, del poeta Millet, travestito da giardiniere, e della spregiudicata Marie Luise, che porteranno l’ingenua Rose nella meravigliosa e indefinita Parigi, città viva e pulsante, dove si vive tutto, compreso l’inganno e il delitto. La Parigi rappresentata in La Signorina Papillon è infatti posizionata in un tempo indefinito, ambientazione per fatti che potrebbero essere accaduti nell’Ottocento, così come oggi.

Uno spettacolo, questo, tutto giocato tra sogno e incubo, fantasia e realtà (la protagonista potrebbe essersi sognata tutto), che vuole «rappresentare sotto metafora – spiegano dalla compagnia – le ipocrisie e le follie di una società cinica e disincantata, in evidente decadenza e imbarbarimento, tra complotti e delitti. Alla fine – proseguono – come ognuno di noi, Rose dovrà uscire dal suo giardino e sarà costretta a valutare la sua stessa vita da un’ottica nuova e diversa».

INFORMAZIONI – Prenotazioni: 335 52 54 536 (preferibilmente sms o whatsapp) | Ingresso Singolo Intero 10 euro, Ridotto (Proloco Merate-Under25-MerAteneo)  7 euro. Abbonamento singolo valido per 5 spettacoli del Festival: Intero 35 euro, Ridotto (Proloco Merate, Under25, MerAteneo) 25 euro.

Il Flâneur è media partner della kermesse ed è presente in giuria: di settimana in settimana vi racconteremo tutti gli spettacoli in cartellone.

 

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