ARCHIVIO – Tra navigli e centrali, sulle orme di Leonardo

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“Il flâneur passeggia senza una meta precisa, osserva con occhi nuovi i dettagli della sua città”. E a passo lento, senza fretta, percorre strade e sentieri che lo conducono poco lontano, in luoghi che magari ha sempre visto di sfuggita, ma che prima d’oggi non aveva mai degnato della dovuta attenzione. Occasione ghiotta, per il flâneur, quella offerta ieri, domenica 25 maggio, dal quinto appuntamento con “Sei in Brianza”: da Robbiate a Cornate d’Adda, passando per Paderno, sulle tracce di Leonardo da Vinci. Con calma, però; lasciandosi guidare dalle onde dell’Adda e assaporandone ogni scorcio.

sei in brianzaIl suo percorso parte dunque da Robbiate: questo antico borgo che si vuole fondato dagli Orobi e che si affaccia su uno dei punti più pittoreschi del fiume Adda, protetto alle spalle dal Monte Robbio. Giusto il tempo di rivolgere uno sguardo alla parrocchia di S. Alessandro martire e alla chiesina della Madonna del pianto, e poi subito prosegue la sua passeggiata, inoltrandosi nei boschi in direzione di Paderno. Tra le foglie intravede in lontananza una sagoma ben nota, un colosso di ferro che oscilla quando passa un treno, ma che si erge stabile in tutta la sua imponenza da più di un secolo: il Ponte San Michele che, come gli spiegano le guide, è coetaneo della Tour Eiffel e in un certo senso “cugino” visto che fu progettato dall’ingegnere svizzero Julius Röthlisberger, che di Gustave Eiffel fu allievo. Un”cugino” di oltre 2500 tonnellate di peso, tenute insieme da più di 100000 chiodi ribattuti.

Rimane senza fiato, il nostro flâneur… Per fortuna gli organizzatori hanno pensato a tutto, e gli fanno trovare proprio ai piedi del ponte un’ottima degustazione dei prodotti dell’Antica Salumeria Sangalli. Ora va meglio. Pronto a ripartire, il flâneur, insieme ai suoi compagni di avventura, è tranquillo perché sa che d’ora in poi non potrà più perdersi: gli basterà seguire il lento scorrere dell’Adda.

sei in brianza1Ma l’Adda è improvvisamente sbarrato da una prima diga, la Poiret, che le ruba l’acqua per servire la Centrale Bertini. Il fiume, irritato per l’oltraggio subito, si scatena e da questo punto in avanti cambia aspetto, infilandosi nel più profondo canyon della regione padana. Le acque scorrono precipitose e si frangono contro i “tre corni”, che offrirono ispirazione al genio pittorico di Leonardo, che ne ricavò lo sfondo per la sua “Vergine delle rocce”.

Ma l’uomo non si arrende al ruggito del fiume; lo imbriglia; lo doma di nuovo e ne incanala l’acqua che occorre al funzionamento della Centrale.

È tempo di una sosta: lo Stallazzo ben si presta a un pasto fugace, accompagnato dalla visita alle sale dell’”Ecomuseo Adda di Leonardo”. Ma è già ora di ripartire alla volta del Santuario di Santa Maria della Rocchetta, che risale al 1386, nasce come chiesa ma diviene ben presto un’importante roccaforte di Visconti prima, e poi Sforza, nella sanguinosa guerra tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.

sei in brianza3Il flâneur ritorna verso l’acqua: il richiamo dell’Adda è troppo forte, specialmente ora che il fiume permette di convogliare le sue acque nel naviglio di Paderno, costruito durante la dominazione austriaca per volere di Maria Teresa, tra il 1773 e il 1777. Il naviglio serve, fin dal 1898, la Centrale Bertini. Una grande centrale, dite? Per la potenza dei suoi generatori, fu la prima in Europa e la seconda al mondo, dopo quella delle Cascate del Niagara. Ma la gita non è ancora finita: un’ultima meraviglia attende poco oltre. Si tratta della Centrale Esterle, interessante esempio di architettura monumentale eclettica applicata all’industria, tanto elegante da avvicinarsi al carattere di una residenza signorile…

sei in brianza4E qui, un po’ frastornato dal fragore delle turbine ancora in funzione, che ricordano che proprio questa centrale illuminò per prima tutta Milano, il nostro flâneur si ferma. La gita è terminata. È felice per la bella opportunità offertagli dalle Pro Loco di Robbiate, Paderno d’Adda e Cornate d’Adda e dai promotori di “Sei in Brianza”, perché, come sa ogni flâneur che si rispetti, “la promenade est d’abord l’acte d’une finalité sans fin”, “la passeggiata è anzitutto l’atto di una finalità senza fine” (Alain Montandon).

Il prossimo appuntamento con “Sei in Brianza” è fissato per domenica 8 giugno, quando si scopriranno le bellezze e l’importanza storica dell’Adda, fiume di confine, esplorando i territori del Calolziese, di Olginate e di Airuno.

Katia Angioletti

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Katia Angioletti