ARCHIVIO – A Galbiate si parla di collezionismo d’arte, mecenatismo e speculazione

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GALBIATE – Il collezionismo d’arte nella Storia. Il collezionismo d’arte oggi. Una riflessione sul suo significato e importanza nella storia dell’arte, ma anche su interessi e intrighi che possono celarsi dietro questa pratica. Il tutto per capire più da vicino un fenomeno che è stato alla base di importantissime collezioni oggi parte di prestigiosi musei e che nel tempo si è evoluto, arrivando a intrecciarsi con il mondo della finanza. L’incontro in programma per mercoledì 18 novembre alle 20.45, presso l’Auditorium Golfari di Galbiate, vuole essere un’occasione, quindi, per parlare di arte che si compra, colleziona, finanzia e su cui, talvolta, si specula.

Albert Barnes

Albert Barnes

Comprare arte. Collezionismo, mecenatismo, speculazione: questo, infatti, il titolo dell’approfondimento organizzato dal Comune di Galbiate e dalla Biblioteca Civica Giuseppe Panzeri per la serata di mercoledì. Un appuntamento che vedrà come relatrice la critica e storica dell’arte Simona Bartolena. Autrice di numerosi volumi e saggi sull’Arte e da tempo impegnata in attività di divulgazione tramite corsi, conferenze e seminari di argomento storico-artistico, Bartolena approfondirà, quindi, un tema non troppo battuto, svelando un aspetto del mondo dell’arte tanto fondamentale quanto, talvolta, controverso.

peggy guggenheim

Peggy Guggenheim

«Abitudine antica di nobili e sovrani – anticipano gli organizzatori dell’evento – il collezionismo d’arte assume oggi valenze che vanno oltre l’ostentazione di un “consumo culturale” di lusso. La fenomenale intuizione di alcuni collezionisti ha fatto sì – spiegano – che si potessero costruire le basi per dotare di grandi patrimoni artistici molti fra i più importanti musei di arte moderna e contemporanea. Dalle collezioni di Peggy Guggenheim e Albert Barnes fino a quelle più recenti di Charles Saatchi e di François Pinault, la storia del collezionismo è oggi indissolubilmente intrecciata – concludono – con quella dell’alta finanza».

 

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