A UN’ORA DA QUI – Al Mudec di Milano “Marc Chagall. Una storia di due mondi”, viaggio nel background culturale dell’artista

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MILANO – La lingua, gli usi religiosi, le convenzioni sociali della comunità ebraica yiddish. E ancora il rapporto tra arte e letteratura, i colori e le forme assimilati da bambino ed espressi da adulto, la relazione tra linguaggio e contenuto. Oltre un centinaio di opere di Marc Chagall ne raccontano, al Mudec di Milano, il background culturale, l’identità poliedrica, il mondo simbolico di riferimento. Si tratta di Marc Chagall. Una storia di due mondi, la mostra allestita fino al 31 luglio 2022 al Museo di via Tortona e dedicata proprio al celebre artista nato a Lëzna, nell’attuale Bielorussia, e naturalizzato francese.

Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata dall’Israel Museum di Gerusalemme, l’esposizione raccoglie, come anticipato, oltre 100 opere donate per la maggior parte dalla famiglia e dagli amici del pittore, principalmente lavori grafici e illustrazioni editoriali.

Allestimento @ Carlotta Coppo

Un percorso che mette al centro, come detto, il contesto nel quale l’artista è cresciuto e una vita che si è indissolubilmente intrecciata con gli eventi cruciali dell’Europa del Novecento: dall’urbanizzazione alla Rivoluzione Russa, dalle due guerre mondiali alla migrazione di milioni di persone. Protagonisti, quindi, alcuni temi fondamentali della vita e della produzione artistica di Chagall come, ad esempio, le radici nella nativa Vitebsk, descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, o l’incontro con la moglie Bella Rosenfeld, di cui Chagall illustrerà i libri Burning Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della vita di Bella nella comunità ebraica e pubblicati dopo la morte prematura della donna.

«I lavori esposti – così nella presentazione della mostra – riflettono dunque l’identità poliedrica dell’artista, che è al tempo stesso il bambino ebreo di Vitebsk; il marito che correda di immagini i libri dell’amata moglie; l’artista che illustra la Bibbia, volendo rimediare così alla mancanza di una tradizione ebraica nelle arti visive; e infine l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico».

Un percorso che, di sala in sala, mette in luce le esperienze della prima giovinezza di Chagall, quelle che ne hanno plasmato il mondo simbolico presente nelle sue opere. In mostra, quindi, l’universo tradizionale e religioso in cui l’artista è cresciuto: dai riferimenti alla lingua Yiddish agli oggetti raffigurati e simili a quelli delle collezioni “Judaica” ed “Ethnography” dell’Israel Museum di Gerusalemme. Si prosegue, poi, con i temi della Nostalgia, un sentimento collegabile alla terra di origine e all’amore per la moglie Bella, delle Fonti di ispirazione, con le illustrazioni della Bibbia che rivelano un’interpretazione “umanista” delle Scritture, e della Francia, nuova patria per l’artista che ne condizionò il ricco cromatismo tipico dei suoi dipinti e delle stampe. In mostra, infine, anche una selezione di oggetti rituali, usati nelle cerimonie religiose delle comunità ebraiche e spesso raffigurati nelle opere di Chagall.

INFORMAZIONI – Dal 16 marzo al 31 luglio 2022 | Mudec, Milano.  Orari: Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30. BIGLIETTI: Intero € 14, Ridotto € 12. INFOLINE: tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00), mudec.it, c.museoculture@comune.milano.it

Immagine in evidenza: Marc Chagall, La chiesa di Chambon-sur-Lac 1926, Gouache su carta. Donazione di Oscar Fischer, Tel Aviv. Photo © The Israel Museum Jerusalem, by Avshalom Avital. ©Chagall ®by S.I.A.E., 2022

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