ARCHIVIO – A UN’ORA DA QUI – Picasso e il suo rapporto con il mito e l’antichità. A Palazzo Reale di Milano la mostra “Picasso. Metamorfosi”

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Picasso Pablo, Le Baiser [Il bacio]. Paris, musée Picasso.

MILANO – «Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro». Parola di Pablo Picasso. E la grande mostra che Palazzo Reale di Milano dedica al genio del Novecento è perfettamente in tema: per la prima volta nella storia, un percorso espositivo pensato per esplorare il rapporto multiforme che Picasso ha sviluppato, nell’arco dell’intera sua carriera, con il mito e l’antichità. Promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, fino al 17 febbraio 2019 Picasso. Metamorfosi raccoglie circa 200 opere tra lavori di Picasso e opere d’arte antica cui il maestro andaluso si è ispirato: una mostra che può contare su pezzi provenienti dal Musée National Picasso di Parigi e da altri importanti musei europei, dal Musée du Louvre ai Musei Vaticani, dal Centre Pompidou al Museu Picasso di Barcellona. Curata da Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone, la mostra avrà per protagonista l’antichità nelle sue diverse forme e reinventata da Picasso: sei sezioni diverse in cui si fa esplicito il parallelismo tra le creazioni del maestro novecentesco e forme di arte antica quali ceramiche, vasi e stele.

Picasso Pablo, Nu couché [Nudo disteso]. Belgique, Bruxelles, palais des Beaux-Arts.

IL PERCORSO – Si parte con una sezione che approfondisce la Mitologia del Bacio e che lo fa confrontando le Demoiselles d’Avignon – opera comunemente considerata manifesto di una nuova estetica – con Il bacio di Rodin e Paolo e Francesca di Ingres. Tre artisti, qui insieme per evidenziare come, pur scardinando i codici della pratica artistica accademica, le opere si nutrano degli archetipi della storia dell’arte. Si passa, poi, alla sezione Arianna tra Minotauro e Fauno, volta ad approfondire i rimandi picassiani alle raffigurazioni di esseri fantastici presenti nel repertorio mitologico: opere, quindi, che si popolano di Fauni maschi e femmine, di minotauri, di centauri. Figure ibride, divise tra umano e animale, tra bene e male, tra vita e morte, cui si aggiungono i numerosi riferimenti alla figura di Arianna, con odalische sprofondate nel sonno e che rimandano alla celebre scultura dell’Arianna addormentata, nei Musei Vaticani.

Picasso Pablo, Faune, cheval et oiseau [Fauno, cavallo e uccello]. Paris, musée national Picasso – Paris. MP1170.

C’è il riferimento alla scultura greca, poi, nella sezione successiva: assiduo visitatore del Louvre di Parigi, Picasso osserva, assimila, fa proprie tecniche e repertorio accademici, prende ispirazione da bassorilievi greci e dà forma a opere quali Donna seduta, Nudo seduto su una sedia, Uomo stante. Tutte figure reinterpretate da lui in una chiave originale, distante dalla ieraticità delle statue ellenistiche. E sempre al Louvre Picasso fa ritorno per conoscere i periodi arcaici e la pittura dei vasi greci d’epoca geometrica, la cui estrema stilizzazione attira la sua attenzione, così come illustrato nella sezione intitolata Il Louvre di Picasso: tra greci, etruschi e iberici. Dopo un focus dedicato alla ceramica, la mostra si chiude con le Metamorfosi di Ovidio, di cui Picasso illustra nel 1931 una celebre edizione pubblicata da Albert Skira. L’importanza della pratica dell’acquaforte nell’opera di Picasso applicata all’edizione a stampa permette di approdare, quindi, al libro d’artista.

INFORMAZIONI – Fino al 17 febbraio 2019 – Palazzo Reale, Milano. Orari: Martedì – Mercoledì – Venerdì – Domenica 9.30 – 19.30, Lunedì 14.30 – 19.30, Giovedì e Sabato 9.30 – 22.30. Biglietti: Intero 14 euro, ridotto 12 euro. Info: www.mostrapicassomilano.it

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