ARCHIVIO – Cibo e arte, antico binomio. Al Must di Vimercate una collettiva sul tema

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ciboh4VIMERCATE – Cibo e arte. Un binomio che parte dall’antichità, sin dalle prime rappresentazioni parietali egizie. Il cibo nell’arte, l’arte che si fa cibo: mai come negli ultimi mesi, in attesa di Expo 2015, questa relazione è divenuta protagonista di numerosi appuntamenti. Un tema interessante e attuale, ma da affrontare con il giusto metodo, senza semplificazioni e superficialità: un’occasione per molteplici spunti riflessivi, a partire dal significato che l’alimentazione e la sua ritualità possono avere per l’intera umanità.

È da queste premesse che si muove la mostra promossa dal Must – Museo del Territorio e dall’associazione Heart Pulsazioni culturali di Vimercate: un’esposizione dal titolo ciBoh!? – Le risposte dell’arte al tema dell’alimentazione, allestita negli spazi del museo brianzolo e volta a fornire «una visione personale, e quindi parziale e soggettiva – precisa la curatrice e critica d’arte Simona Bartolena – su un soggetto iconografico straordinario, dalle infinite possibilità espressive». Visitabile sino al 19 aprile 2015, la mostra è una collettiva che raccoglie opere di venti artisti, alcuni affermati a livello internazionale e altri emergenti e legati al territorio, per raccontare il cibo a partire da diverse prospettive.

ciboh2«Il rapporto tra cibo e arti visive – ci spiega la curatrice – ha lunghe radici. Elemento rituale, simbolo religioso, monito sulla caducità della vita terrena, racconto quotidiano, veicolo di denuncia sociale, ironica riflessione sull’identità contemporanea: l’iconografia del cibo ha cambiato più volte volto, mutando intenzioni e significato ma continuando ad abitare la storia dell’arte con un ruolo da protagonista. In aria di EXPO – precisa – parlare di cibo può essere scontato, a tratti persino pericoloso. Il tema è certamente sulla bocca di tutti, quasi inflazionato, e rischia, senza dubbio, di perdere il suo reale significato, privilegiando il culto della buona cucina e il suo immaginario da super chef televisivi o da ristoranti stellati a discapito dei molti altri importanti motivi di riflessione che esso sa suggerire. Questa mostra è una piccola goccia in un argomento sterminato», una raccolta di stimoli, di spunti per riflettere sull’alimentazione, a partire dalla soggettività di artisti diversi per storia, personalità, linguaggio espressivo.

ciboh1«Ora con ironia, ora con linguaggio evocativo, ora con ascendenze spirituali, ora con una grammatica terrena, perfino dissacrante, i lavori esposti – prosegue la critica Bartolena – hanno il compito (arduo) di tracciare un percorso nei mondi del cibo: da quello quotidiano, concreto e tangibile a quello simbolico, trascendente e mistico», per cogliere non solo il «problema legato alla produzione e alla distribuzione del cibo – aggiunge l’assessore alle Politiche Culturali di Vimercate, Mariasole Mascia – ma anche e soprattutto il problema di natura morale e culturale».

ciboh3GLI ARTISTI IN MOSTRA – La collettiva raccoglie opere di Mario Bacchiocchi, Simone Casetta, Andrea Cereda, Silvia Cibaldi, Vittorio Comi, Fabio Eracle Dartizio, Giorgio Donders, Andrea Ferrari Bordogna, Franco Fontana, Roberto Fumagalli, Silvia Levenson, Vik Muniz, Michele Munno, Ugo Nespolo, Lorenzo Pacini, Martin Parr, Attilio Tono, Giovanna Torresin, Armanda Verdirame, Pierantonio Verga.

INFORMAZIONI TECNICHE 

Fino al 19 aprile 2015, presso il Must di Vimercate (Via Vittorio Emanuele 53).

Orari: mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13; venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

BIGLIETTI: ingresso al museo 5 euro (ridotto 3 euro).

 

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