“FUTURISTI – Una generazione all’avanguardia”
in mostra a Palazzo delle Paure di Lecco

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LECCO – Una mostra che intende indagare la presenza, nell’Italia di inizio Novecento, di linguaggi d’avanguardia e che si concentra sull’esperienza futurista, raccogliendo le opere di alcuni dei suoi più celebri rappresentanti, da Giacomo Balla a Luigi Russolo, da Gino Severini a Enrico Prampolini, da Filippo Tommaso Marinetti ad Antonio Sant’Elia, da Fortunato Depero a Tullio Crali. A distanza di alcuni mesi dall’ultima mostra, a Palazzo delle Paure torna l’appuntamento con l’arte italiana novecentesca, dal 18 marzo al 2 luglio 2023 incentrata, in particolare, proprio sui FUTURISTI – Una generazione all’avanguardia. Un percorso che da alcuni anni il Comune di Lecco sta intraprendendo grazie alla partnership con ViDi cultural, che fino a novembre 2024 ha l’incarico di progettare e realizzare le esposizioni di punta dello spazio di piazza XX Settembre.

Baldessari Roberto Marcello Iras, Stazione+treno+velocità, 1916 ca, pastelli colorati su cartone, collezione privata courtesy Leo galleries, Monza

Come sempre a cura di Simona Bartolena, anche questa nuova mostra guarda alle esperienze italiane dei primi decenni del secolo scorso, puntando l’attenzione su un movimento d’avanguardia che ha saputo, come anticipano gli organizzatori, intrattenere rapporti con la scena europea. 

«Negli ultimi anni – sottolinea, infatti, la curatrice – il ruolo di primo piano nel contesto europeo di questa Avanguardia è stato ampiamente riconosciuto anche a livello internazionale, con importanti studi e grandi mostre nei principali musei del mondo, eppure – continua – ancora oggi la conoscenza che di esso ha il grande pubblico non è completa e approfondita. La maggior parte dei testi dedicati al Futurismo sono, infatti, focalizzati sui primi anni del movimento. Ma al primo periodo, che si conclude con la morte precoce di Boccioni, avvenuta nel 1916, seguono altri anni ricchi di spunti di riflessione, interessantissimi quanto a novità di linguaggio e originalità di ricerca. Pur senza negare l’importanza dei primi dieci anni di gestazione, in una corretta lettura del Futurismo non si può prescindere dall’analisi anche dei due decenni seguenti. È, anzi, proprio in queste successive generazioni che il Futurismo trova la propria unicità; rispetto alle altre avanguardie europee».

Filippo Tommaso Marinetti, Corrado Covoni, Francesco Cangiullo, Paolo Buzzi, Parole consonanti vocali numeri in libertà, 1915, stampa su carta

Suddiviso in sette capitoli, il percorso si apre con la sezione che ripercorre le origini del movimento, a partire da quel 20 febbraio 1909 in cui, dalle pagine del quotidiano francese Le Figaro, Filippo Tommaso Marinetti lanciava Le Futurisme e, con toni accesi e provocatori, invitava alla rivoluzione, capace di lasciare spazio al “nuovo”. Si prosegue, quindi, con un focus dedicato al forte interventismo che ha caratterizzato i futuristi allo scoppio della prima guerra mondiale, uno sul ruolo giocato da questa avanguardia nella nascita dei nuovi linguaggi sperimentali di inizio secolo scorso e un approfondimento «sulla presenza – come spiegano dalla mostra – di ipotesi astrattiste nella produzione italiana, con opere di autori quali Giacomo Balla e con una parentesi dedicata agli astrattisti comaschi quali Manlio Rho, Mario Radice e Carla Badiali e al loro rapporto con Marinetti».

Fortunato Depero, I fari dell’avvenire Bitter e Cordial Campari, 1931, china su cartoncino, Galleria Campari, Sesto San Giovanni © F. Depero courtesy Archivio Depero

Spazio, quindi, a una delle istanze più innovative del linguaggio futurista in pittura: la riproduzione di oggetti in movimento, composizioni in divenire capaci di generare sensazioni di dinamismo (esposte, qui, opere, tra gli altri, di Luigi Russolo, Roberto Iras Baldessari e Giulio D’Anna), mentre con la sezione dal titolo Un universo futurista si amplia lo sguardo alle più diverse produzioni culturali di stampo futurista, dal teatro alla danza, dalla comunicazione pubblicitaria alla musica. Particolare attenzione viene dedicata, qui, alla ricerca di Fortunato Depero – e al suo rapporto con Campari – e di Luigi Russolo, del quale sono esposti gli Intonarumori.

A chiusura del percorso, infine, una riflessione sull’evoluzione che il Futurismo ha avuto negli anni Trenta, con attenzione a correnti quali l’Aerofuturismo, nata dalla passione per il volo aereo, e della visione “cosmica”, «aperta – concludono – a suggestioni spirituali ed esoteriche».

INFORMAZIONI – 18 marzo – 2 luglio 2023 | Palazzo delle Paure, Lecco. Orari: martedì 10-14, da mercoledì a domenica 10-18, lunedì chiuso. Biglietti: Intero 10 euro, Ridotto 7 euro (ragazzi dai 13 ai 18 anni, over 65 anni, studenti universitari muniti di tessera, gruppi precostituiti da almeno 8 persone e fino ad un massimo di 20, soci FAI e TCI con tessere in corso di validità), Ridotto speciale Trenord (weekend e festivi) 7 euro; Ridotto speciale Trenord (feriali) 6 euro.Scuole e bambini (dai 6 ai 12 anni) 4 euro.

Informazioni: Tel. 0341 286729 palazzopaure@comune.lecco.it | www.museilecco.org | www.vidicultural.com

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