ARCHIVIO – Giorno della Memoria:
alla libreria Parole nel Tempo di Lecco una conferenza su Irène Némirovsky

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LECCO – Una conferenza dedicata a una delle più importanti scrittrici di origini ebraiche di lingua francese: Irène Némirovsky. In occasione della Giornata della Memoria, la libreria Parole nel Tempo di Lecco propone un appuntamento per ricordare una grandissima scrittrice, vittima della deportazione nazista e scomparsa ad Auschwitz il 19 agosto del 1942. Protagonista dell’incontro, in programma per venerdì 25 gennaio alle 18, sarà la professoressa Elena Quaglia, borsista della Fondation pour la Mémoire de la Shoah di Parigi e dottore di ricerca presso le Università di Verona e Paris Nanterre: una conferenza dal titolo Le molteplici identità di Irène Némirovsky, durante la quale la studiosa racconterà la vita e le opere letterarie di Némirovsky, leggendo anche alcuni passi dei suoi lavori.

Un viaggio, quindi, nella vita di una scrittrice conosciuta e apprezzata dalla scena letteraria francese degli anni Tenta e poi tornata prepotentemente alla ribalda con la recente pubblicazione della sua ultima opera incompiuta, Suite Francese. Una donna, Irène Némirovsky, che ha attraversato l’Europa e la Storia del Novecento, solcando con la sua biografia epoche e luoghi carichi di grande significato storico. Dalla Kiev ebraica sconvolta dai pogrom nella Russia zarista alla fuga dalla Russia bolscevica, dall’incredibile Parigi degli anni Venti agli inquietanti anni Trenta, fino al tragico epilogo della persecuzione e del campo di sterminio. Esperienze che rivivono, insieme alla complicata vita familiare, nei suoi racconti e romanzi caratterizzati da una notevole capacità descrittiva.

«Irène Némirovsky – spiegano dalla libreria – è ormai riconosciuta come una delle narratrici più interessanti ed originali del Novecento. È parso interessante, nella Giornata della Memoria, illuminare l’identità umana e culturale della grande scrittrice ebraica di lingua francese: nella sua biografia, nell’esilio, nell’odio razziale, nell’impossibile radicamento in terra di Francia, nella deportazione in campo di sterminio, si riflette tanta parte della tragedia del secolo breve, una lezione che il fanatismo e l’odio per il liberalismo e la democrazia vorrebbero oggi far dimenticare. Ci è parso significativo che a tenere la conferenza sia una giovane studiosa, di grande preparazione culturale».

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