ARCHIVIO – “Letti di notte” alla Libreria Volante di Lecco: gli eventi in occasione della notte bianca delle librerie italiane. Atteso Matteo B. Bianchi

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LECCO – Match di improvvisazione letteraria e, a seguire, incontro con lo scrittore e autore televisivo Matteo B. Bianchi, a Lecco per parlare di ‘tina, la rivistina, progetto editoriale che da una ventina di anni accoglie tra le sue pagine una selezione di racconti inediti. La Libreria Volante di via Bovara si prepara per Letti di notte, l’iniziativa che la sera di giovedì 21 giugno vede le librerie aderenti promuovere eventi culturali, dalle letture ai laboratori, dagli incontri con autori ai tornei letterari: in sintesi una grande festa, che ogni anno celebra le librerie italiane come luogo di incontro, aggregazione e divertimento.

«Abbiamo aperto la libreria tre anni fa – racconta Serena Casini, titolare della Libreria lecchese – una scommessa con noi stessi: aprire in soli tre mesi. Ci eravamo dati una scadenza, aprire in tempo per festeggiare in libreria Letti di notte, la notte bianca delle librerie italiane, e volevamo arrivare portando questa bella festa anche a Lecco. Ce l’abbiamo fatta. Ormai Letti di notte è quasi un compleanno per noi, a cui non possiamo rinunciare. Per questo giovedì 21 aspettiamo chi vorrà partecipare con un bell’aperitivo, un gioco e quel gran genio di Matteo B. Bianchi».

E così, anche per questa edizione la libreria di via Bovara ha in serbo una serata di appuntamenti che prenderà il via alle 19 con un gioco in cui i partecipanti potranno mettersi alla prova nella scrittura. Si tratta del match di improvvisazione letteraria aperto a tutti: carta e penna alla mano, chi gioca dovrà cimentarsi nella stesura di un testo a partire da un tema svelato soltanto all’ultimo momento. Poi, dalle 21, un nuovo incontro: atteso in libreria, infatti, Matteo B. Bianchi, ideatore di ‘tina, la rivistina, rivista interamente dedicata alla letteratura giunta alla sua trentunesima pubblicazione. Una rivista, questa, interessante e sicuramente anomala: priva di una redazione e di uscite regolari, sin dalle origini ‘tina si è distinta per la sua ricerca della qualità, al di là del numero di lettori. Il «lavoro per ‘tina – spiega infatti lo stesso Matteo B Bianchi – acquista una prospettiva storica e culturale: fare una rivista per passione, rivolgersi a un numero selezionato di lettori che possono capire e apprezzare. Che poi le copie siano duemila o duecento poco cambia: è la sostanza che conta».

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