LECCO – Un volume che racconta il ’68 e la sua eredità, soprattutto dal punto di vista delle produzioni culturali. Si tratta de Il ’68. Costruzione e decostruzione di un mito (Solfanelli Edizioni), libro che sarà presentato martedì 12 febbraio alle 21, alla Libreria Parole nel Tempo di Lecco. A dialogare con il professor Franco Minonzio sarà Diana Perego, professoressa del Liceo Classico e Linguistico Manzoni, redattrice e collaboratrice della rivista cartacea Drammaturgia, di quella on-line Drammaturgia.fupres e autrice di uno dei saggi presenti all’interno del volume, intitolato Il Sessantotto e il festival di teatro classico di Siracusa. Il congresso internazionale di studi “Sfondo sociale e politico della tragedia e della commedia antica”.
Curato da Sandro Nobile, il libro contiene sedici saggi che da un lato intendono ricostruire l’eredità che il ’68 ha lasciato nelle produzioni artistiche, in particolare nella poesia e nel teatro, e dall’altro analizzare come quel movimento sia stato rappresentato e raccontato in un tempo successivo, tra riduzioni, banalizzazioni, esaltazioni e stigmatizzazioni.
Un volume che intende focalizzare l’attenzione sulle rappresentazioni di quel mondo, grazie alle quali milioni di persone si sono sentite parte di un’unica ondata di rivolta generazionale e collettiva, che ha attraversato i più svariati ambiti, i confini geografici e quelli geopolitici, portando a un rinnovamento del pensiero e a un cambiamento delle relazioni sociali. Un’opera che ha poi la caratteristica di essere realizzata da giovani studiosi che non hanno partecipato a quei movimenti e che possono quindi interpretare il periodo storico con un distacco critico, senza indulgenze e legami affettivi con l’epoca.
«Che buona parte dei contributi al volume, tra i quali quello della Prof.ssa Diana Perego – spiegano dalla libreria – siano incardinati sulla riformulazione del linguaggio teatrale avvenuto nel ’68 e dintorni è in un certo senso naturale: dare forma pubblica ai conflitti di idee, uscire dal privato del quale era per la prima volta riconosciuto il carattere intersoggettivo, politico, ha comportato forme di teatralizzazione delle quali tutt’oggi, inconsapevolmente, ci avvaliamo e che hanno coinvolto sfere tra loro diversissime, dalla moda all’architettura e alla comunicazione istituzionale. La Libreria Parole nel tempo di Lecco – proseguono – contribuisce con questa presentazione ad una riflessione, finora forse sin troppo timida, sui mutamenti della società intervenuti negli ultimi decenni: mutamenti che la rapidità dei fenomeni rende di difficile rappresentazione. Essa però viene certo ostacolata da una memoria breve che sembra fare tabula rasa del recente passato, in modi palesemente interessati, per poterlo meglio riscrivere a beneficio di chi ignora».