ARCHIVIO – “Quattro chiacchiere manzoniane con Marcello Fois”. Alla kermesse manzoniana meratese l’autore di “Pietro e Paolo” e “Renzo, Lucia e io”

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MiMERATE – Si parlerà del suo ultimo romanzo, Pietro e Paolo, edito da Einaudi. E si parlerà, molto probabilmente, anche del suo precedente Renzo, Lucia e io. Perché, per me, «I promessi sposi» è un romanzo meraviglioso, perfettamente in tema con il Maggio Manzoniano Merate, il festival che la città brianzola dedica al grande scrittore ottocentesco e che, causa Covid- 19, per questa edizione è straordinariamente slittato a ottobre. Si tratta dello scrittore Marcello Fois, domenica 18 ottobre alle 21 ospite sul palco dell’Auditorium Giusi Spezzaferri di Merate. Un evento organizzato dalla kermesse meratese in collaborazione con Leggermente Off e che stando al titolo – Quattro chiacchiere manzoniane con Marcello Fois – si preannuncia essere un libero scambio di impressioni con lo scrittore sardo, autore di libri di successo come il Premio Italo Calvino Picta o il finalista Campiello 2012 Nel tempo di mezzo.

Al centro della chiacchierata, innanzitutto, l’ultima fatica letteraria di Fois: Pietro e Paolo. Un romanzo che narra di due amici inseparabili, dell’adolescenza che se ne va e della Storia che incombe, rovesciando gli equilibri e cambiando nel profondo i protagonisti. A far da cornice agli eventi narrati è la terra d’origine dell’autore: è in una Sardegna selvaggia che due ragazzi provenienti da classi sociali diverse – Pietro è figlio dei servi, Paolo dei padroni – tessono un legame sincero, tipico dell’età. C’è Paolo, che insegna grammatica e matematica a Pietro; c’è Pietro, da sempre più fisico, in salute, forte; e c’è la Storia del Novecento, pronta a mischiare le carte e che per i due ha il suono della chiamata alle armi. Un romanzo, questo di Fois, che segue il filo degli eventi, con la Grande Guerra e la spersonalizzazione di soldati che, dietro divise imperfette, paiono tutti uguali. Paolo, improvvisamente adulto, sa di essere più debole, e chiede all’amico di non lasciarlo. «Pietro – si legge nella presentazione del romanzo – forse lo tradirà o forse rispetterà la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in Sardegna, cambieranno per sempre. Sino a quel mattino di gennaio in cui, ormai uomini fatti, si troveranno di nuovo uno di fronte all’altro. In una resa dei conti dove tradirsi o salvarsi può essere paradossalmente lo stesso gesto».

Ma in un festival dedicato al Manzoni certamente non potrà mancare un riferimento a Renzo, Lucia e io, libro del 2018 con cui lo scrittore e sceneggiatore parte dalla storia narrata ne I Promessi sposi per poi abbracciare vari ambiti della Cultura, intrecciando legami inaspettati tra i personaggi e le vicende manzoniane e diverse produzioni culturali, dalla letteratura all’arte, passando per il cinema. Un libro che potremmo definire un gioco di affinità quasi elettive: un colto reticolo di riferimenti, così da ribadire la forza di un romanzo, quello di Manzoni, che non ha tempo e che narra, ancora oggi, chi siamo e quanto ci conosciamo. Un labirinto fatto di rimandi, parallelismi, collegamenti inaspettati, come quello tra Renzo e Ulisse, tra Lucia ed Elena di Troia o, ancora, tra la vicenda della piccola Cecilia e la bimba con il cappotto rosso di Schindler’s list di Spielberg.

INFORMAZIONI – L’evento è gratuito e aperto a tutti fino a esaurimento posti. Nel rispetto delle misure anti COVID è obbligatoria la prenotazione via e-mail: eventi.culturali@comune.merate.lc.it indicando evento, nome, cognome, n. di telefono di ogni partecipante.

 

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