ARCHIVIO – A Lecco la prima rassegna di cinema d’nimazione. Arriva “Fantasmagorie”

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Il cartografo

Il cartografo

LECCO – Al via la prima edizione di Fantasmagorie, piccola rassegna dedicata al cinema d’animazione in programma da 5 al 9 luglio 2017 nel cuore di Lecco, tra Piazza Garibaldi e lo storico Palazzo delle Paure. Cinque giorni all’insegna della cultura cinematografica, densi di appuntamenti: proiezioni di film e di cortometraggi, aperitivi tra musica e arte animata, incontri con l’autore e laboratori per bambini. Fantasmagorie è un nuovo festival, organizzato dall’associazione  DinamoCulturale, un ambiente creativo e giovane da anni impegnato a diffondere la cultura cinematografica sul territorio, in collaborazione con il Comune di Lecco. A dirigere la kermesse sarà Giulio Sangiorgio, critico cinematografico e direttore del settimanale “Film TV”.

Dal 5 al 9 luglio, il calendario è affollato di appuntamenti diversi, che vanno dalla proiezione di film di animazione francesi (per questo definiti French Touch) alla riscoperta di storiche pellicole di animazione made in Italy con Italia passo uno: gli uomini sono soli, una piccola rassegna (una decina di cortometraggi) dentro la rassegna. E ancora aperitivi musicali al Mojito Cafè, dove si parlerà di videomusica, e presentazione di libri inerenti al tema. Insomma: una vera e propria immersione nella cinematografia d’animazione attraverso le sue eccellenze.

La tartaruga rossa

La tartaruga rossa

Ad aprire le danze, mercoledì 5 luglio alla Libreria Volante di Lecco, l’autrice Raffaella Scimitore: alle 17.30 la scrittrice presenterà il suo libro Le origini dell’animazione italiana, edito da Tenué, tra i libri (tra i librai e i lettori) volanti, in via Giuseppe Bovara 30. Al termine dell’incontro, alle 19, la festa di sposta al Mojito Café (viale Turati 49) per aperitivo con Canzoni animate, un percorso tra le animazioni della videomusica contemporanea a cura di Luca Pacilio, vicedirettore del magazine online di critica cinematografica Spietati.it.  In serata, alle 21.30 in Piazza Garibaldi, la prima proiezione di French Touch, dedicata al film di animazione La tartaruga rossa di Michaël Dudok de Wit, del 2016. Coproduzione francese, belga e giapponese, La tartaruga rossa è stato definito uno dei migliori film d’animazione degli ultimi anni, un viaggio sentimentale onesto e silenzioso.

Le stagioni di Louise

Le stagioni di Louise

Giovedì 6 luglio alle 19 l’aperitivo al Mojito Café propone il secondo appuntamento della sezione Canzoni animate con Luca Pacilio sull’animazione della videomusica contemporanea. Dopo aver passato in rassegna, durante il primo incontro, alcuni classici della videomusica e dell’animazione, in questo secondo percorso si affrontano gli anni Dieci, epoca dorata e fiorente per proposte e innovazioni. Alle 21.30, Piazza Garibaldi si fa teatro per la proiezione di Le stagioni di Louise, film d’animazione di Jean- François Laguionie del 2016. Una storia di solitudine e indipendenza: l’anziana Louise si ritrova, dimenticata e sola, nella città vacanziera di Biligen. Novella Robinson Crusoe, Louis si scoprirà più forte di quanto creda e troverà il suo Venerdì nel vecchio cane Pepper, con cui stringerà un’amicizia vitale.

La mia vita di zucchina

La mia vita di zucchina

Terzo appuntamento con Canzoni animate al Mojito Café venerdì 7 luglio, per l’aperitivo e per un nuovo percorso con Luca Pacilio, questa volta sulle visioni originali di Sean Pecknold, artista contemporaneo originario di Seattle , che ha consacrato gran parte della sua opera in animazione alla videomusica. In serata, una nuova proiezione di French Touch in piazza. È la volta di La mia vita da zucchina, film in stop-motion di Claudie Barras, del 2016, straordinario per meticolosità e cura dei contenuti. Fantasmagorie vive fino a sera inoltrata: a mezzanotte il Mojito Café, vero e proprio luogo del festival, come lo definiscono gli organizzatori, presenta Non aprite quella playlist; animazione dal lato oscuro di Youtube: che cos’è una playlist? Qual è il confine sopra cui si muove, sempre in bilico tra umor e perturbante?

Phantom Boy

Phantom Boy

Sabato 8 luglio, Piazza Garibaldi diventa un museo creativo a cielo aperto, accogliendo La regina delle api, laboratorio “ri-creativo” per bambini dai cinque ai dieci anni, a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Logoi e My Secret Dinner. Terminati i percorsi di Canzoni animate al Mojito Café, alle 19 appuntamento a Palazzo delle paure, in cui si svolge la rassegna d’eccezione Italia passo uno: gli uomini sono soli, vera chicca dell’intera manifestazione. Protagonista di questa piccola rassegna, che conta dieci cortometraggi italiani poco conosciuti, è il breve film di animazione fantascientifico Gli uomini sono stanchi, dello scultore veneto Toni Fabris, presentato fuori concorso al Festival di Venezia del 1958 e da allora molto poco divulgato. Questo cortometraggio rappresenta un momento  centrale dell’animazione italiana, soprattutto per la sperimentazione plastica. Il programma della rassegna omaggerà, tra gli altri,  i due maggiori creatori di pupazzi animati nell’Italia degli anni 30 e 40, l’italo-ucraino Paul Bianchi, poi animatore di Carosello, e l’italo-boemo Giuseppe Sebesta, toccando le sperimentazioni giocose della pittrice Marinella Pirelli e il capolavoro sperimentale Destino d’amore, realizzato da Luciano Emmer nel 1942. Alle 21, per French Touch, la proiezione di Phantom Boy, film di animazione di Alain Gagnol, Jean-Loup Felicioli del 2015. Ancora una volta, Piazza Garibaldi è scenario di una proiezione originale che, in questo caso, assume le atmosfere tipiche del noir, intrecciate con quelle intime e delicate della malattia di Leo, il giovane e sognatore protagonista.

Gran finale della prima edizione di Fantasmagorie domenica 9 luglio, con ben cinque appuntamenti, iniziando dalle 15: a Palazzo delle paure la presentazione del libro Fantasmagoria – Un secolo (e oltre) di cinema di animazione, a cura di Davide Giurlando ed edito da Marsilio. Segue, alle 17, la proiezione in anteprima di Il cartografo, serie animata degli Uochi Toki che parla di un futuro desolato e terrificante.  «Il duo, composto da Matteo “Napo” Palma e Riccardo “Rico” Gamondi – spiegano gli organizzatori –  attraverso un rigoroso sabotaggio dei generi, ha generato (dal cortocircuito tra lucidi deliri verbali e oscure basi elettroniche) un flusso sonoro febbrile, latitante e performativo, volutamente destrutturato teso a incasinare le idee all’ascoltatore.» Palazzo delle paure fa da sfondo anche all’incontro successivo, la proiezione speciale di Sixty Six di Lewis Klahr, il mastro del collage in movimento che, dalla fine degli anni Settanta, realizza animazioni composte con ritagli di fumetti, riviste e oggetti effimeri, con risultati pop.

Sasha e il Polo Nord

Sasha e il Polo Nord

La serata prosegue in Piazza Garibaldi con il quinto e ultimo film di animazione in programma per French Touch: Sasha e il Polo Nord di Rémi Chayé, del 2015. Si tratta di una coproduzione franco-danese e segna il debutto del regista nel lungometraggio. Per rivedere suo nonno, esploratore dell’Artico mai tornato dal Polo Nord, una principessa, nella Russia di fine Ottocento, si fa cameriera e si imbarca in un’avventura verso il Polo: “se puoi sognarlo, puoi farlo”. A mezzanotte, il secondo appuntamento con Non aprite quella playlist; animazione dal lato oscuro di Youtube al Mojito Café.

INFORMAZIONI – L’ingresso agli eventi è libero.

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L'autore di questo articolo

Claudia Farina

È la più piccola dei flâneurs, con una chioma ribelle e un sacco di sogni. Fin da bambina innamorata del racconto e delle parole, saltella tra una storia e l’altra, tra la pagina e la vita. Laureata in Lettere Moderne, è alla ricerca costante di nuove ispirazioni e di luoghi dove imparare. La tesi sulla narrazione nella musica di Wagner è stata un colpo di testa (e un colpo di fulmine!). Suona il clarinetto da (un po’ meno di) sempre, ama la musica, l’amicizia quella vera, la natura, lo stupore e la Bolivia, che porta nel cuore. Crede negli incontri che cambiano la vita e la rendono speciale, come quello con Il Flâneur! Pensa molto (forse, troppo). Le piace viaggiare e scoprire il mondo, fuori e dentro i libri. Nella scrittura si sente a casa ed è convinta che la cultura, passione ribelle, sia davvero in grado di cambiare il mondo.