ARCHIVIO – Regista maledetto e attore mitico.
Al corso “Capire la storia del cinema” si parla di Erich Von Stroheim

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LECCO – Un autore che già negli anni Venti del Novecento fa delle sue opere un’arma di critica alla società, cogliendo i lati malsani, perversi e ipocriti dell’uomo del suo tempo. Il corso Capire la storia del cinema promosso dall’associazione Dinamo Culturale fa un salto indietro nel tempo, andando alla scoperta di una figura centrale del cinema muto che è insieme autore maledetto – spesso osteggiato dal sistema hollywoodiano per la sua estetica dell’eccesso –  e attore mitico, volto amatissimo di pellicole quali La grande illusione di Jean Renoir o Sunset Boulevard di Billy Wilder. Si tratta di Erich Von Stroheim, regista e sceneggiatore austriaco naturalizzato statunitense che sarà protagonista di due appuntamenti del corso, il primo dei quali fissato per mercoledì 7 marzo 2018 alle 21, come sempre al Centro polifunzionale di via Dell’Eremo, a Lecco.

"Rapacità"

“Rapacità”

Una lezione, questa, che sarà tenuta da Massimo Ferrari e che permetterà ai presenti di avvicinarsi a un autore che ha saputo proiettare il cinema verso la modernità espressiva, rendendolo strumento di osservazione critica e dissacrante del mondo. Fondamentale, per Von Stroheim, la lezione di David W. Griffith, di cui agli inizi del Novecento diviene assistente a da cui eredita la precisa caratterizzazione dei personaggi femminili e l’attenzione per il montaggio come strumento narrativo. Presenti nei suoi lavori, infine, tracce della sua cultura d’origine, quella mitteleuropea a cavallo tra Otto e Novecento: un mix di decadentismo, naturalismo ed espressionismo che generano, qui, una sorta di mito asburgico rovesciato e dissacrato.

La serata è a ingresso libero.

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