LECCO – Una saga familiare raccontata con la tecnica del cunto siciliano. Per il secondo appuntamento con la stagione 2023/24 dello Spazio Teatro Invito va in scena Antropolaroid di e con Tindaro Granata, in programma sabato 11 novembre alle 20.45 allo Spazio Teatro Invito di Lecco. Uno spettacolo che ripercorre una storia familiare di lungo periodo e che, come anticipato, utilizza la tecnica antica del cunto, in cui il meccanismo del racconto viene sostituito dalla messa in scena dei dialoghi tra i personaggi.
Al centro della produzione Proxima Res la famiglia Granata (quella dell’attore) a partire dal settembre del 1925, quando Francesco Granata si impicca perché scopre di avere un tumore incurabile. Si passa poi al figlio Tindaro Granata, che in maniera rocambolesca si sposa con Maria Casella e nel 1948 viene implicato in un omicidio di mafia ordinato da un noto mafioso del paese di Patti. Dalla coppia nascerà il padre dell’attore, Teodoro, che grazie all’aiuto di uno dei capi della mafia (Gaetano Badalamenti), riuscirà ad aprire una falegnameria.
È in questo mondo dominato dalla criminalità organizzata che nel 1978 nasce Tindaro. Dalla saga famigliare si passa quindi al racconto autobiografico: il servizio militare, l’incontro con il nipote del boss del suo paese di origine e la partenza per Roma per diventare attore.
Attraverso una storia privata, lo spettacolo riesce a raccontarci anche la storia della Sicilia, dell’Italia e del complicato Secolo Breve, con le sue travagliate vicende, dalla guerra alla mafia, fino al mondo contemporaneo e i suoi problemi.
«Tindaro – si legge infatti nella presentazione dello spettacolo – ha dedicato alla sua famiglia e ai suoi nonni Antropolaroid, ripercorrendo e romanzando gli episodi più salienti della vita familiare, dai primi del ’900 fino ai giorni nostri, rielaborando in chiave originalissima il teatro dei Cunti della Sicilia».
Foto in apertura @ Maurizio Anderlini
