Shakespeare, storia di un amore. Serena Sinigaglia si racconta al Sociale

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“Di a da in con su per tra fra Shakespeare”. Teatro di narrazione e affabulazione, teatro-conferenza: quello di cui Serena Sinigaglia è maestra indiscussa. Parole raccontate, offerte agli spettatori insieme alla vita stessa dell’artista, che ci narra della sua personalissima storia d’amore, che tali parole indagano e racchiudono con la brillante ironia di sempre.

Martedì 20 maggio alle 21.00, presso il Teatro della Società di Lecco, Serena ci narrerà il suo incontro con Shakespeare, gigante nel quale qualsiasi attore prima o poi s’imbatte, gigante temuto nella sua grandezza, e più volte definito “irrappresentabile” per l’insondabile complessità della sua opera. Ci narrerà del suo amore per il Bardo, padre dei classici come dei moderni, lei, così innovativa e coraggiosa nella ricerca, così proiettata nel contemporaneo, quasi a volerci dire che la poesia di scena, quando è grande poesia, è immortale e resiste al tempo, conservandosi sempre, sorprendentemente attuale. Fresca e seducente come un giovane innamorato.

serena sinigaglia2“Shakespeare nostro contemporaneo”, scriveva qualcuno. E la Sinigaglia lo fa rivivere oggi e lo prende per mano (o ne è presa per mano), rievocando i tempi della sua “prima volta”, del colpo di fulmine che l’ha proiettata nella magia dell’opera di uno fra i più grandi uomini di teatro di sempre. “È la storia di come io e S. ci siamo prima odiati e poi amati pazzamente”, dice. È la storia di come si incomincia a fare teatro, per emozione, per passione, per una spinta irrazionale come è l’odio e come è  l’amore, che non si spiega ma a cui non si può resistere.

Tanto più avvincente sarà lo spettacolo: in virtù dell’emozione che promana dall’intimità di un incontro; in virtù della freschezza che traspare sin dal titolo, sillabare di bimba furbetta al cospetto del suo maestro, inarrivabile, ma reso, così, tanto più umano; in virtù del riferimento a due fra i capolavori più evocativi del genio di Stratford, Romeo e Giulietta e Re Lear, che ci rendono immediatamente partecipi del coraggio di quell’artista appena ventenne che accetta la sfida e affronta la perfezione drammaturgica. Senza lasciarsi intimorire, con quel fare un poco irriverente che, forse, è l’unica strada per arrivare, oggi, nel cuore di Shakespeare e della sua opera.

Serena Sinigaglia è direttore artistico di ATIR Teatro Ringhiera, da cui lo spettacolo è prodotto. Shakespeare ne rappresenta, appunto, l’autore d’esordio: Serena debutta proprio con Romeo e Giulietta, cui segue lo spettacolo Lear, ovvero tutto su mio padre, tratto dal Lear tradotto da Laura Curino. Ed è alle origini (alle origini del “suo” fare teatro, ma anche alle origini del teatro moderno tout court) che la Sinigaglia ammicca con questo spettacolo, attrice innamorata dell’arte che guarda ai primi tempi di una love story piena di passione, dolce e irriverente, che dura tutt’oggi.

Katia Angioletti

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Katia Angioletti