ARCHIVIO – Stagione di Prosa di Lecco: al Palladium va in scena “Accabadora”,
spettacolo tratto dal romanzo di Michela Murgia

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LECCO – Un paesino immaginario della Sardegna, l’amore tra una bambina e una donna che diventa sua madre, la maturazione di una femminilità acerba che cresce e che afferma se stessa per ciò che non è. La Stagione di Prosa di Lecco porta sul palco del Cineteatro Palladium Accabadora, spettacolo tratto dal romanzo di Michela Murgia (Einaudi 2009) e in programma per martedì 27 febbraio 2018. Diretto da Veronica Cruciani e prodotto da Compagnia Veronica Cruciani in collaborazione con Teatro Donizetti e CrAnPi spettacoli, lo spettacolo porta in scena Monica Piseddu e si basa sul testo di Carlotta Corradi, che ha lavorato con il sostegno della stessa Murgia.

Figura che affonda le sue radici dentro la tradizione sarda, l’accabadora è «colei che dà la buona morte» ed è rappresentata nel romanzo da Bonaria Urrai, vecchia sarta che vive sola dentro la realtà isolana e isolata della Sardegna degli anni Cinquanta. Quarta figlia femmina di una madre vedova, all’età di sei anni la piccola Maria viene affidata a Tzia Bonaria: se ne innamora, ne scopre i segreti, fugge e poi ritorna.

AccabadoraSe nel romanzo l’attenzione è tutta per la vecchia accabadora, nella drammaturgia di Carlotta Corradi la protagonista è Maria, giovane donna che passa attraverso il lutto della madre di fatto e che afferma la sua identità: «La mia attenzione era sulla vecchia, non sulla bambina – dichiara la stessa Murgia in un’intervista –  è un pezzo di Maria che mancava, sono felice che siano state altre donne a vederlo».

Uno spettacolo che si preannuncia intenso e in cui l’eutanasia e la maternità di fatto, temi provocatori e attuali, aprono la riflessione ai due fili conduttori centrali del testo, che come afferma la Corradi sono «l’amore e la crescita».

INFORMAZIONI – Per conoscere tutti gli appuntamenti della rassegna cliccare qui. Biglietto singolo: 23 euro platea (18 ridotto), 17 galleria (13 ridotto). Per acquistare i biglietti online cliccare qui.

 

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L'autore di questo articolo

Claudia Farina

È la più piccola dei flâneurs, con una chioma ribelle e un sacco di sogni. Fin da bambina innamorata del racconto e delle parole, saltella tra una storia e l’altra, tra la pagina e la vita. Laureata in Lettere Moderne, è alla ricerca costante di nuove ispirazioni e di luoghi dove imparare. La tesi sulla narrazione nella musica di Wagner è stata un colpo di testa (e un colpo di fulmine!). Suona il clarinetto da (un po’ meno di) sempre, ama la musica, l’amicizia quella vera, la natura, lo stupore e la Bolivia, che porta nel cuore. Crede negli incontri che cambiano la vita e la rendono speciale, come quello con Il Flâneur! Pensa molto (forse, troppo). Le piace viaggiare e scoprire il mondo, fuori e dentro i libri. Nella scrittura si sente a casa ed è convinta che la cultura, passione ribelle, sia davvero in grado di cambiare il mondo.