LECCO – La tragica storia di Antonia, giovane strega di Zardino, narrata da una delle attrici più importanti del teatro di narrazione italiano. È Il racconto di Chimera nella versione di Lucilla Giagnoni, che andrà in scena sul palco del Teatro della Società di Lecco venerdì 4 marzo, alle 21. Penultimo appuntamento con la rassegna Teatro d’Attore, lo spettacolo è tratto dal romanzo storico La Chimera di Sebastiano Vassalli, capolavoro del noto scrittore nato a Genova ma che ha passato l’ultima parte della sua vita tra le risaie della bassa novarese. E proprio le risaie fanno da sfondo alla vicenda ambientata a Zardino (paese che oggi non esiste più) all’inizio del Seicento e che racconta di Antonia, una giovane esposta allevata da una famiglia di contadini in un ambiente carico di pregiudizi e nell’ottuso clima repressivo della Controriforma. Un combinato di situazioni che porteranno la giovane a essere accusata di stregoneria.
Lucilla Giagnoni narra una storia che emerge dalle nebbie della pianura, che racconta di una ragazza che, come dice la stessa attrice, «cercando di fuggire dall’inferno ci è finita dentro». Diventa un inferno, quindi, quella campagna Seicentesca popolata da comari invidiose, preti avidi e invasati, ambiziosi inquisitori, vescovi in crisi, risaroli schiavi e camminanti ribelli. Personaggi e ambientazione che meritano di essere rievocati e che sembrano calzare perfettamente alle caratteristiche di recitazione dell’attrice, oltre a permetterle di proseguire il suo percorso di ricerca e di racconto del paesaggio di quella che è anche la sua terra. «Considero Chimera – spiega infatti Giagnoni – un nuovo capitolo della Trilogia del paesaggio. Da circa sei anni con gli spettacoli In risaia, Nudo su paesaggio e Atlante sto cercando di comprendere e raccontare le ragioni delle trasformazioni del paesaggio che mi circonda, della terra dove vivo: la terra di risaia. È – prosegue – un paesaggio duro e apparentemente senza volto, dove la bellezza non è di casa. Il rassegnarsi al brutto s’infiltra come la malaria nel sangue e nelle anime degli uomini, nelle costruzioni dei paesi, nelle trasformazioni delle città, nel parlare quotidiano che raramente è pronto al sorriso. Perché?». Storie come quella ritrovata da Vassalli sono quindi fondamentali in quanto permettono, riprende l’attrice, «di guardare fuori dalla finestra con occhi diversi».
INFORMAZIONI – Biglietti: platea 27 euro (ridotto 20 euro) – palchi 23 euro (ridotto 18 euro) – 1^ galleria 17 euro (ridotto 13 euro) – 2^ galleria 12 euro (ridotto 10 euro) – ingresso palco 11 euro. Per acquistare i biglietti online: www.comune.lecco.it/