ARCHIVIO – Pietro Ichino, Piero Dorfles, padre Andrea Mandonico e Federico Faloppa a “Leggermente”. Gli appuntamenti da martedì a venerdì

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LECCO – Pietro Ichino, Piero Dorfles, padre Andrea Mandonico e Federico Faloppa. Dopo un lunedì che vede come ospiti lo scrittore Paolo di Paolo e il giornalista Paolo del Debbio, prosegue con un cartellone fitto di incontri aperti al pubblico la settimana targata Leggermente, la rassegna di promozione della lettura organizzata da Assocultura Confcommercio Lecco, inaugurata lo scorso sabato 30 aprile e con sottotitolo “La sfida della parola”. Quattro, nello specifico, gli autori di interessanti novità editoriali che si susseguiranno da martedì 3 a venerdì 6 maggio, in attesa di un fine settimana ancora più fitto e di cui vi parleremo nel prossimo articolo dedicato alla kermesse.

Tre giorni, quindi, che potranno contare sulla presenza, innanzitutto, del professore di Diritto del lavoro e avvocato Pietro Ichino. Già dirigente sindacale della Fiom-Cgil, responsabile del Coordinamento servizi legali della Camera del Lavoro di Milano nonché deputato e in seguito senatore italiano, alle 18 di martedì Ichino porta nella sala conferenze del Palazzo del Commercio il suo L’ora desiata vola, edito da Bompiani. Un volume, questo, che parla di rebus, enigmi che intrecciano, un po’ come nei sogni, parole e figure. Un libro che intende infatti spiegare come rebus non debba rappresentare, come intendiamo comunemente, qualcosa di difficile, bensì di affascinante, equivoco a cui il giurista si ribella. «È un peccato – così nella presentazione del saggio – che tanti rinuncino ad accostarvisi per timore di perdersi nel labirinto dei suoi segreti, perché c’è un filo d’Arianna che da quel labirinto assicura la via d’uscita. A differenza dei sogni, infatti, i rebus hanno sempre una soluzione: per trovarla basta saper usare le chiavi – ma spesso si tratta di grimaldelli – di cui Pietro Ichino qui fornisce un divertente e completo assortimento».

Il giorno successivo, sempre alle 18 nella sala conferenze di Palazzo Falck, è la volta di un altro ospite di punta di questa intera tredicesima edizione: si tratta del giornalista e critico letterario Piero Dorfles, negli anni curatore di diversi programmi radiofonici e televisivi Rai tra cui Il baco del millennio e La banda. Con Il lavoro del lettore, libro edito da Bompiani, l’autore omaggia la lettura, qui intesa come un lavoro, un mestiere, una competenza che si acquisisce con l’esercizio e che rischia di perdersi se non la si coltiva. Una riflessione sulle prospettive che la letteratura può aprire al lettore: un viaggio attraverso alcune opere classiche, raggruppate nel volume per i grandi temi centrali dell’esperienza umana.

In programma sempre per giovedì 5, ma alle 21 (sala conferenze del Palazzo del Commercio), l’incontro che avrà per protagonista padre Andrea Mandonico, docente di studi interreligiosi presso la Pontificia Università Gregoriana e sacerdote della Società delle Missioni Africane. Al centro della serata il suo libro Mio Dio, come sei buono. La vita e il messaggio di Charles de Foucauld (Libreria editrice vaticana), breve biografia del religioso francese, esploratore del deserto del Sahara e studioso della lingua e della cultura dei Tuareg che nel 2005 è stato proclamato beato da Benedetto XVI.

Sarà trasmesso online, infine, l’incontro che venerdì 6 alle 11 avrà per protagonista il linguista italiano Federico Faloppa, in un evento dal titolo Parole che feriscono, parole che curano. Dopo il dottorato di ricerca alla Royal Holloway di Londra, Faloppa ha insegnato nelle università di Birmingham, Granada, Londra e Torino e attualmente è professore di Storia della lingua italiana e di Sociolinguistica all’università di Reading. A Lecco presenta il suo #Odio. Manuale di resistenza alla violenza delle parole, volume edito da Utet e in cui lo studioso riflette su quanto l’hate speech stia sempre più dilagando, inquinando e polarizzando ogni canale del dibattito pubblico, e si stia facendo sempre più sfuggente. «Le parole che feriscono – si legge, infatti, nella presentazione – non sono solo gli incitamenti all’odio urlati in maiuscolo dai leoni da tastiera o le invettive dei corsivisti più spregiudicati. Da sempre il discorso d’odio agisce anche in modo subdolo, politicamente trasversale e in forme meno esplicite: con metafore, reticenze e false ironie si esprime spesso al riparo da accuse e provvedimenti giudiziari, disseminando parole offensive, narrazioni stereotipate, stratagemmi retorici capaci di fomentare, in sordina, vecchi e nuovi hater».

INFORMAZIONI – A questo link è possibile conoscere tutti gli appuntamenti e riservare un posto.

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