L’Eros di Platone: “Chi era costui?”
nelle riflessioni del filosofo Maurizio Migliori a Lecco

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di Giuseppe Leone

LECCO – Era stato annunciato come il “secondo atto” del Simposio di Platone, subito dopo l’applauditissima pièce teatrale di Christian Poggioni di fine novembre. E tale è stato l’intervento del filosofo Maurizio Migliori, la sera del 13 dicembre nell’aula magna del liceo Manzoni di Lecco, su proposta della delegazione cittadina dell’associazione italiana di cultura classica. EE se non proprio il secondo atto nel senso tecnico della parola, è stato sicuramente l’approfondimento critico di quella rappresentazione, di cui ne ha parlato ancora lo stesso filosofo, elogiandone interpretazione e regia.

Già, nel titolo I mille volti di Eros. Riflessioni sul Simposio, Migliori, storico della filosofia e docente dell’università di Macerata – presentato dalla presidente Marca Mutti Garimberti come uno dei maggiori studiosi del filosofo ateniese, attraverso un simpatico siparietto iniziale da cui spirava aria di famiglia per essere stato più volte ospite dell’Aicc di Lecco – volta subito pagina rispetto a quel Simposio, per introdurre lo spettatore all’interno di un discorso critico, piacevole e profondo a un tempo, grazie a una trascinante capacità oratoria. Un discorso teso a considerare più in generale la filosofia di Platone che non i punti di vista dei sette personaggi che prendono parte alla conversazione sull’Amore.

Eccolo soffermarsi sul celebre dialogo, forse il più compiuto, secondo lui, dove Platone si trova al cospetto, più che in altri suoi scritti, di questioni relative al metodo dialettico; e dove, egli dà al suo idealismo più completa formulazione, consistente, non nella definizione se Eros è bello o brutto, buono o cattivo, umano o divino, ma nell’individuazione se intorno a Eros vi possa essere epistème, cioè scienza, un sapere certo e chiarificatore.

Allora, Eros non è da ricercare tra i sette volti, quali sono emersi nel corso del commento del Simposio: Eros, il più antico degli dei; Eros, bifronte, celeste e terreno a un tempo; Eros, elemento di equilibrio di tutti gli esseri viventi; Eros, piacere, felicità; Eros, desiderio di immortalità; Eros, demone; Eros Socrate, poiché ispira a chi sta con lui il desiderio di conoscenza. Ma neppure tra i mille che il professore provocatoriamente avrebbe brandito nel titolo. Eros, per Maurizio Migliori, è l’idea di Eros che Platone, in questo dialogo, ma non solo, è riuscito a far propria, nella scrittura, contendendola a concezioni che Socrate aveva diffuso soltanto oralmente.

Pongono fine alla serata gli applausi di un pubblico affascinato, oltre che divertito, e ne aveva anche il diritto, se, per essere presente, ha sfidato l’inclemenza del tempo in una serata freddissima; e il consueto saluto della presidente che, unitamente agli auguri in vista delle prossime festività natalizie, dà l’arrivederci al 20 gennaio 2020, sempre nella sede del liceo Manzoni, per un incontro con Giuseppe Zanetto, docente di letteratura greca nell’Università di Milano, che parlerà del suo libro di successo Siamo tutti greci.

Giuseppe Leone

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