ARCHIVIO – Galbiate: le canzoni della Grande Guerra rivisitate da Massimo Bubola

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GALBIATE – Dopo il concerto che lo ha visto calcare il palco del Teatro della Società lo scorso 7 maggio (qui la recensione), Massimo Bubola torna nel Lecchese. Sabato 17 ottobre 2015, presso il Cine Teatro Cardinal Ferrari di Galbiate, il noto cantautore (autore, tra l’altro, di alcuni celebri brani scritti insieme a Fabrizio De André negli album Rimini e L’indiano), proporrà uno spettacolo dedicato alla memoria di uno degli eventi più tragici della storia mondiale, ossia la Grande Guerra. Bubola partirà infatti dalle canzoni inserite nel suo ultimo disco, Il Testamento del capitano, che lo ha visto rivisitare alcune delle canzoni più intense e toccanti riguardanti la Prima Guerra Mondiale e la vita di trincea.

bubola Ta pum, Il Testamento del Capitano, La tradotta, Monti Scarpazi saranno solo alcune delle canzoni riproposte in versione folk-rock che il musicista eseguirà a partire dalle 21. Una serata che permetterà agli adulti di ricordare le canzoni di nonni e bisnonni impantanati nelle trincee della Prima Guerra Mondiale e ai più giovani di sentire raccontare le storie di uomini che hanno partecipato a uno dei più grandi massacri della storia europea e, attraverso canzoni rivisitate in arrangiamenti più contemporanei, di scoprire il loro incredibile senso del sacrificio.

«Molti di questi brani – ha dichiarato Bubola presentando l’ultimo disco – li conoscevo fin dalla più tenera età, sono stati il mio primo approccio con la canzone, li cantavo con mio nonno, con mio padre, coi miei zii… Dopo l’album Quel lungo treno, Il testamento del capitano è la seconda tappa di un percorso nella musica popolare di area veneta. Ho voluto anche qui unire canzoni tradizionali, che hanno cento anni, con mie canzoni nuove, che hanno un anno di vita… sono canzoni che ho voluto riportare ad una visione individuale, visto che oramai sono da sempre più un repertorio corale e, contemporaneamente, ho voluto portare alla coralità due mie nuove composizioni Rosso su verde e Noi veniam dalle pianure, per arricchire una letteratura dei canti di montagna e della Guerra che in Italia è poco visitata».

L’ingresso è libero

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