ARCHIVIO – Da “Il minotauro” con Roberto Anglisani a “Sandro” (Pertini) raccontato da Andrea Santonastaso: il giovedì e il venerdì de “I Luoghi dell’Adda”

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ADDA – Dal labirinto del Minotauro come metafora della paura di ciò che è diverso e come occasione per ripensare le relazioni con l’altro al racconto della figura di Sandro Pertini e di una politica che è solidarietà. È un teatro che si fa occasione di riflessione quello che I luoghi dell’Adda hanno in serbo per le serate di giovedì e venerdì: due nuovi appuntamenti per la kermesse promossa da Teatro Invito in luoghi di fascino situati lungo il fiume lombardo, protagonisti, rispettivamente, Roberto Anglisani e Andrea Santonastaso.

Innanzitutto, giovedì 30 giugno alle 21.15 in piazza Confraternita di Canonica d’Adda (in caso di pioggia Villa Pagnoni) è in cartellone Il minotauro, monologo che vedrà salire sul palco uno dei migliori interpreti del teatro di narrazione italiano. Si tratta di Roberto Anglisani, che con il suo racconto fonderà la storia del famoso labirinto con il mito di Icaro. Con testo di Gaetano Colella e regia di Maria Maglietta, lo spettacolo è una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e parte proprio da un ipotetico incontro tra il minotauro e un Icaro ancora ragazzo, il tutto grazie a un pallone lanciato per sbaglio da Icaro nel labirinto. Icaro cercherà di recuperarlo, vedrà per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura e, contrariamente alle aspettative, imparerà giorno dopo giorno a conoscere quell’essere rinchiuso e ad ascoltarne i racconti, diventandone amico e provando a difenderlo da Teseo, venuto per ucciderlo. Una vicenda, quella del minotauro, che ben si presta a diverse analisi: «anni addietro – spiega, infatti, lo stesso Anglisani – ero stato colpito dalla lettura de Il Minotauro di Friedrich Dürrenmatt. Lo scrittore rinchiude il Minotauro in un labirinto di specchi, ma la moltitudine delle sue immagini riflesse lo fanno sentire ancora più solo. Quando arriva Teseo, il Minotauro è felice, ha finalmente trovato un “altro” diverso da sé, ma quando gli va incontro fiducioso, viene da Teseo pugnalato alle spalle. Nel racconto di Jorge Luis Borges Asterione, il Minotauro – continua ancora l’attore protagonista del monologo – riesce a uscire dal labirinto e camminare nel paese. Ma le reazioni della gente sono così violente che il Minotauro torna a rifugiarsi nella sua prigione, lì si sente al sicuro. Il labirinto è stato creato per difendere gli uomini dal Minotauro, ma anche per difendere il Minotauro dagli uomini. Il labirinto è il centro del nostro spettacolo, e il tema della “diversità” e delle paure che essa genera – conclude – ne è il cuore».

Venendo, invece, allo spettacolo di venerdì 1 luglio, ci si dà appuntamento alle 21.15 a Villa Gallavresi di Verderio (in caso di pioggia Palestra Comunale) per Sandro, produzione Teatro dell’Argine con regia di regia Nicola Bonazzi e in scena Andrea Santonastaso. Una pièce, questa, che racconta la storia di Sandro Pertini e che lo fa non solo per ripercorrere la storia di un uomo che ha attraversato il Novecento, ma soprattutto per riflettere su ciò che erano gli italiani di allora e ciò che sono adesso e sull’idea che la politica possa farsi guida di una società capace di dialogare al proprio interno, per ritrovare una convivenza conciliante e aperta. Pertini «era una figura – spiegano, infatti, dalla compagnia – che gli italiani sentivano vicina; divenne una sorta di “nonno” per i bambini e di icona pop: gli vennero dedicati fumetti e canzoni. In lui, come mai prima di allora e come mai sarebbe successo dopo, un’intera nazione si riconosceva e riconosceva i valori “puliti” della politica, o ciò che la politica dovrebbe rappresentare nella sua accezione più alta: solidarietà, vicinanza, attenzione alle persone».

INFORMAZIONI – Tutti gli spettacolo sono a ingresso libero con prenotazione sempre consigliata.

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