ARCHIVIO – “L’ultima luna” porta a Sirtori e a Missaglia “La Tempesta” itinerante

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La_Tempesta3SIRTORI – Le abbiamo già viste alle prese con il Sogno di una notte di mezz’estate e quest’anno tornano ad animare parchi e giardini con una nuova opera di Shakespeare, La Tempesta, sempre nella versione itinerante che è ormai marchio di fabbrica di queste produzioni. Stiamo parlando di tre delle maggiori compagnie teatrali del territorio – Teatro Invito, Campsirago Residenza e Piccoli Idilli – che ancora una volta mettono insieme le forze per dare forma a uno spettacolo di sicuro impatto, sia per la curiosa messa in scena che per i luoghi di gran fascino che lo accolgono. Già presentata negli scorsi mesi, l’ultima opera firmata dal Bardo va in scena due volte nell’ambito del festival L’ultima luna d’estate: due appuntamenti, questi, in programma per lunedì 5 e martedì 6 settembre alle 19, rispettivamente nel parco di Villa Sirtori a Sironi e nel Monastero della Misericordia di Missaglia.

La_Tempesta5_Filippo_UghiDiretta da Luca Radaelli (Teatro Invito) con la collaborazione di Michele Losi (Campsirago Residenza) e coreografata da Filippo Ughi (Piccoli Idilli), questa nuova produzione sarà, proprio come il Sogno, coinvolgente per il pubblico e itinerante nella forma e nel corso della messa in scena guiderà i presenti tra i sentieri e i prati degli spazi scenici scelti di volta in volta. Uno spettacolo, ancora, ispirato a un testo che è la summa del teatro shakespeariano, una sorta di testamento poetico lasciato dal poeta. «Su un’isola imprecisata del Mediterraneo – anticipano dalle compagnie – sbarcano dei naufraghi, ma la tempesta che li ha sorpresi di ritorno da Tunisi è solo un artificio teatrale, una messinscena architettata da Prospero il mago/regista che ha voluto questo straordinario teatro nel teatro per vendicarsi di suo fratello Antonio e del duca di Napoli Alonso. La vendetta sarà però evitata grazie a un matrimonio che garantirà il lieto fine».

La_Tempesta4Una rappresentazione che, stando alle anticipazioni, partirà dalla vicenda shakespeariana per farsi, un po’ alla volta, occasione di riflessione sul mondo che viviamo oggi. Ecco, quindi, Caliban, servitore di Prospero, divenire qui lo straniero, l’extracomunitario «capace – così anticipa Radaelli nelle note di regia – di rozzezza e carnalità, ma anche di poesia»,  o ancora Gonzalo ricordare un’età dell’oro passata e riportare alla mente miti new age. «Gli spettatori – conclude – troveranno nei personaggi e nelle situazioni del romance shakespeariano riferimenti ai tempi confusi che stiamo vivendo, finché potranno dire, con le parole di Gonzalo: in questo viaggio….abbiamo ritrovato noi stessi, quando nessuno più era in sé».

INFORMAZIONI – Prenotazione obbligatoria: tel. 346.5781822 | info@teatroinvito.it.

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