Dal Maggio Manzoniano alle iniziative culturali meratesi. Intervista all’assessore Spezzaferri

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MERATE – Una chiacchierata sulla rassegna manzoniana e sulla cultura a Merate, dal teatro alla musica, dalla formazione alle bellezze del territorio. In occasione del Maggio Manzoniano, progetto culturale che fino al 29 maggio propone a Merate una serie di iniziative incentrate sulla figura di Alessandro Manzoni e sul suo legame con la città brianzola, abbiamo incontrato l’assessore alla Cultura del Comune di Merate, Giusi Spezzaferri.

Assessore, il Maggio Manzoniano giunge quest’anno alla sua seconda edizione. Un progetto promosso dal suo assessorato, realizzato con la Biblioteca Civica e in sinergia con una serie di soggetti territoriali. Da dove nasce l’idea di una rassegna su Manzoni?

maggio manz1«Il Maggio Manzoniano si inserisce in un discorso più ampio di valorizzazione delle tradizioni e di ciò che Merate ha espresso nel tempo. Sono numerosi, infatti, i personaggi di spicco che hanno avuto un ruolo importante per la città: uno di questi è sicuramente Alessandro Manzoni, che proprio a Merate ha cominciato, tra il 1791 e il 1796, il suo percorso di formazione. Manzoni ha indiscutibilmente segnato Merate, tanto che numerose realtà portano oggi il suo nome, dal Collegio alla Biblioteca Civica: siamo partiti da qui, da questa constatazione, per dare forma a una rassegna culturale che può contare sul prezioso supporto di Stefano Motta, preside della sede meratese del Collegio Villoresi e studioso di Manzoni.  L’intento per l’amministrazione è quello di aggiungere Merate tra i luoghi simbolo del celebre scrittore ottocentesco, geograficamente  e metaforicamente e metà tra Lecco e Brusuglio».

Un obiettivo che lascia intendere la volontà di ampliare negli anni questa rassegna…

«Esattamente. Il nostro auspicio è proprio quello di crescere di edizione in edizione, mantenendo sempre il 5 maggio come data particolarmente simbolica per dare inizio alla kermesse. Siamo soddisfatti delle partnership e delle collaborazioni già attivate durante queste prime due edizioni: il Maggio Manzoniano è, infatti, il risultato di un lavoro ampio, che coinvolge numerose associazioni e realtà del territorio e che deve proseguire lungo questo percorso».

Due, scorrendo il programma, i pubblici a cui la rassegna si rivolge. Accanto alle scuole i cittadini…

maggio manz«Tra i nostri primi obiettivi c’è quello di rivalutare il Manzoni e di sviluppare delle metodologie nuove per avvicinare gli studenti allo scrittore e ai Promessi sposi. Accanto a questo, il cartellone si compone di eventi pensati per un pubblico ampio, dagli spettacoli teatrali alle visite guidate. Vorremmo, di anno in anno, incrementare le proposte, inondando Merate di iniziative per tutti i gusti: l’idea di inserire in questa edizione la cena Il sapore del sapere risponde proprio alla necessità di creare, partendo naturalmente dal romanzo, delle piacevoli occasioni di svago, in questo caso un banchetto teatrale con piatti del tempo e approfondimenti pop».

Accanto al Maggio manzoniano, quali sono le principali attività promosse dal suo assessorato?

«Ci sono alcune rassegne ormai storiche, che ogni anno riproponiamo e che riscuotono sempre successo. Innanzitutto c’è Merate Musica, kermesse di musica classica curata dalla Scuola di Musica San Francesco e che porta sul palco formazioni cameristiche di assoluto prestigio e giovani interpreti della scuola. Poi abbiamo il teatro amatoriale, protagonista della rassegna curata dall’associazione Ronzinante, e gli spettacoli domenicali per i piccoli, questi a cura dell’associazione Piccoli Idilli. Aderiamo, sempre nell’ambito teatrale, a Circuiti teatrali lombardi: quest’anno, per fare un esempio, abbiamo potuto accogliere sul palco dell’Auditorium due attrici del calibro di Arianna Scommegna e Serena Sinigaglia. Infine siamo promotori, insieme a Piccoli Idilli, di Caffeine- Incontri con la danza, festival di danza contemporanea che ogni anno porta sul territorio artisti di fama internazionale, e di MerAteneo,  ricco calendario di lezioni diretto e organizzato da BRIG – cultura e territorio e che ambisce a diventare una vera e propria università della terza età».

Come ultima cosa un suggerimento ai nostri lettori: tre chicche meratesi da non perdere…

sabbioncello«Visitare Merate significa innanzitutto apprezzarne le ville di fine Ottocento/inizio Novecento. Sono residenze nobiliari di gran pregio, appartenute a ricche famiglie milanesi che sceglievano la Brianza come terra di villeggiatura. Tra queste la preziosa Villa Belgiojoso, Villa Subaglio e Villa Confalonieri.  Poi c’è il Lago di Sartirana, interessante dal punto di vista naturalistico, e, sempre a Sartirana, la Chiesa di S. Pietro Apostolo, progettata dall’architetto Mario Botta. Infine non si può non citare il bellissimo Convento di Sabbioncello».

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